La donna gestiva pure una società di cure a Chiasso e due studi dentistici in Svizzera tedesca
BELLINZONA - "Smile". È il nome dell’inchiesta che settimana scorsa ha portato in Italia a 21 arresti per diversi reati tra cui associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio.
In manette è finita pure Maria Paola Canegrati, meglio conosciuta come “Lady sorriso” o “Lady dentiera”. È lei il collegamento dello scandalo della sanità lombarda con il Ticino. La donna, imprenditrice, pilotava gli appalti delle cure odontoiatriche nella regione Lombardia e voleva trasferirsi in Ticino, dove è dirigente di una società che si occupa di sanità e che controlla due studi dentistici nella Svizzera tedesca.
Mario Longo, odontoiatra e imprenditore, Donato Castiglioni dipendente della Regione Lombardia e Fabio Rizzi, consigliere regionale lombardo della Lega nord, presidente della commissione Sanità, e braccio destro del governatore Roberto Maroni, sono i principali complici di “Lady sorriso”.
Rizzi e Longo in particolare, facendo pesare il loro ruolo istituzionale e usando, stando all’accusa, forti pressioni, di fatto hanno influenzato, i dirigenti dell’Istituto stomatologico italiano, una gigantesca struttura ospedaliera di Milano. Lo scopo era che la gestione del servizio odontoiatrico venisse affidata alla socia in affari, Maria Paola Canegrati, prevaricando di fatto l’offerta della Private Equity Xenon. Un fondo di investimento legato al Ticino con sede legale nell’isola di Jersey.
“Lady dentiera” non voleva che degli svizzeri lavorassero in Lombardia, il suo territorio.