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Cronaca
02.06.2016 - 07:040
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Inaugurazioni Alptransit. Pontiggia: "Squallido lo spettacolo ufficiale. Se lo faceva Finzi Pasca...". Caratti: "La nuova galleria farà esplodere le contraddizioni del nostro Cantone"

Le celebrazioni di ieri a Pollegio dominano le pagine dei quotidiani ticinesi. Il direttore del Corriere applaude Merkel e Ogi e fischia lo spettacolo del regista Volker Hesse. Il direttore della Regione guarda alle sfide future

LUGANO - I festeggiamenti per l'apertura di Alptransit domina oggi sulle prima pagine dei quotidiani ticinesi. E naturalmente, considerata l'occasione, sia il Corriere del Ticino che la Regione affidano ai rispettivi direttori l'editoriale.

Cominciamo dal Corriere. Fabio Pontiggia riassume in cinque punti l'avvenimento di ieri. Ci sono lodi per Angela Merkel, Adolf Ogi e per la puntualità svizzera. Critiche per la presenza alla cerimonia del controverso Imam Bekim Alimi e per lo spettacolo andato in scena a Pollegio all'inizio dell'inaugurazione.

Scrive a questo proposito il direttore del quotidiano di Muzzano: "La tristezza di Volker Hesse. De gustibus non disputandum est: è vero. Ma lo spettacolo del regista germanico, messo in scena a Pollegio subito dopo i discorsi ufficiali di Doris Leuthard e di Johann Schneider–Ammann, era di una desolazione indicibile. È stato quindi bello, a un certo punto, chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie per immaginare, ad esempio, come l'inesauribile creatività di un Daniele Finzi Pasca avrebbe potuto farci sognare trasmettendoci le emozioni delle sue luminose verità. La nuova galleria ferroviaria è un'opera che esalta le capacità dell'ingegno umano modernamente al servizio di una comunità dinamica e aperta, che vive di scambi e di spostamenti a dispetto delle barriere naturali. Poco o niente di tutto ciò ci è stato regalato dallo squallido spettacolo ufficiale. Un vero peccato".

Il direttore della Regione Matteo Caratti punta il suo commento sui cambiamenti che porterà la nuova trasversale alpina: "Le vie di transito – scrive - stravolgono/ridisegnano da sempre il territorio. AlpTransit farà esplodere le nostre contraddizioni, in bilico fra apertura e chiusura. Avvicinerà tra qualche anno le distanze all’interno del cantone e accorcerà ancor più le distanze col resto del Paese (Zurigo in primis) e la Lombardia. Quale sarà allora la contraddizione? Che ci sarà chi sarà in grado di cogliere quelle opportunità, grazie a una formazione (linguistica e tecnica) di livello, e ci sarà chi – com’è avvenuto sempre più in questi anni – si abbandonerà alle lamentazioni, perché ‘si stava meglio quando si stava peggio’. Come quando si avevano le colonne sulla cantonale, ma anche le pompe di benzina e i motel che tiravano. Lo sappiamo bene: le opportunità non sono mai a senso unico. Se non saremo (anche) noi capaci a saperle cogliere, sarà chi sta peggio di noi a rispondere presente".

"Prepariamo quindi i nostri figli – aggiunge Caratti - a un domani, sempre più presente, con una concorrenza ancor più agguerrita. Prepariamoli ad affrontarlo proprio come lo si è fatto con AlpTransit: con l’apertura intelligente per vincere le nuove scommesse, non erigendo vecchie frontiere o muri fisici e nella propria testa. Con lo spirito dei pionieri che brindano alla nuova avventura e all’avvenire. Uno spirito forte che a Pollegio c’era. Sta quindi a noi, solo a noi, decidere di salire per davvero, con le carte in regola, sul convoglio che passa, evitando così di ritrovarci ai margini dei nuovi binari. Prosit AlpTransit!".

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