CRONACA
Presunta mazzetta a un funzionario del Cantone, il pentito di mafia Gennaro Pulice: "Tanti pregiudicati hanno ottenuto così il permesso in Ticino. Il nome non lo ricordo ma l'ho scritto nelle mie carte"
Nuovi particolari sul killer della 'Ndrangheta che tra il 2013 e il 2014 visse a Lugano
CRONACA

Le confessioni di un pentito di mafia. Gennaro Pulice: "Per ottenere il soggiorno a Lugano ho pagato una mazzetta a un funzionario. In Ticino ho riciclato soldi, avevo la mia società di consulenza, il mio bar..."

18 GIUGNO 2016
CRONACA

Le confessioni di un pentito di mafia. Gennaro Pulice: "Per ottenere il soggiorno a Lugano ho pagato una mazzetta a un funzionario. In Ticino ho riciclato soldi, avevo la mia società di consulenza, il mio bar..."

18 GIUGNO 2016
CRONACA

Gobbi sul pentito della 'Ndrangheta che dice di aver pagato una mazzetta per ottenere il soggiorno in Ticino: "Dopo le prime verifiche escludiamo. Ha dichiarato il falso nell'autocertificazione"

18 GIUGNO 2016
CRONACA

Gobbi sul pentito della 'Ndrangheta che dice di aver pagato una mazzetta per ottenere il soggiorno in Ticino: "Dopo le prime verifiche escludiamo. Ha dichiarato il falso nell'autocertificazione"

18 GIUGNO 2016
LUGANO - Con una corrispondenza da Lamezia Terme il Caffè torna sul caso di Gennaro Pulice, il pentito e pluripregiudicato della ‘Ndrangheta che negli anni scorsi ha abitato in Ticino, per la precisione a Lugano.

La giornalista del Corriere della Calabria, Alessia Truzzolillo, aggiunge nuovi dettagli sulle dichiarazioni rese da Pulice a verbale in merito alla presunta mazzetta che avrebbe pagato a un funzionario cantonale per ottenere il permesso di soggiorno.

La prima frase di Pulice sulla tangente è quella già nota: "Ho preso la residenza a Lugano nel 2013 pagando una mazzetta perché io… un pregiudicato non può prendere la residenza in Svizzera".

Ma il magistrato a quel punto ha insistito, voleva saperne di più, scrive la corrispondente e cita altri passaggi del verbale:

"Dico, la mazzetta a chi l’avete pagata?", chiede a Pulice il sostituto procuratore Elio Romano.

"A un funzionario", risponde lui.

"Della Svizzera…", dice Romano.

"Sì, di origine calabrese", precisa Pulice.

Che subito aggiunge: "Siamo in tanti ad avere questo permesso, tanti pregiudicati abbiamo il permesso lì eh".

Il pubblico ministero, a quel punto, vuol sapere il nome del funzionario. Ma il collaboratore dice di non ricordare, sa di averlo scritto da qualche parte.

E poi aggiunge che si riserva di riferire il nome ai magistrati. Intanto, ieri, il ministro Norman Gobbi ha escluso che, stando ai primi accertamenti effettuati dal suo Dipartimento, un funzionario di origini calabresi si sia occupato del caso Pulice. Secondo Gobbi, il pentito ha ottenuto il permesso di soggiorno in Ticino mentendo sull’autocertificazione. Garantendo, insomma, di non avere precedenti penali. Era il 2013 e le tanto discusse misure di controllo sul casellario e sui carichi pendenti non erano ancora state introdotte.

red

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