CRONACA
Mary Lee, il grande squalo bianco che ha 119'000 seguaci su Twitter. In cinque anni ha percorso 65'000 chilometri, seguito via satellite dai ricercatori di Ocearch. “Dobbiamo riparare i danni di immagine causati dal film di Spielberg"
Si calcola che dal 1986 al 2000 il numero di squali bianchi sia sceso del 79%. Secondo i ricercatori, la paura è statisticamente infondata: l’anno scorso sono stati registrati nel mondo 81 attacchi di squali bianchi, a fronte di 3500 persone annegate solo negli Stati Uniti
NEW YORK - Ha 119'000 seguaci su Twitter, dove è possibile seguire i suoi spostamenti, e si chiama Mary Lee. È un "great white", uno squalo bianco di oltre cinque metri di lunghezza e due tonnellate di peso, che ricorda Jaws, il protagonista del film di Steven Spielberg. Venne catturata nell' autunno del 2012 al largo di Cape Cod. Allora si stimò che avesse tra i 40 e i 50 anni.

I ricercatori di Ocearch, una associazione di tutela dell' ambiente marino, le inserirono un segnalatore sul corpo e la liberarono. Così, ogni volta che la pinna di Mary Lee emerge dalle acque dell'Atlantico, manda un segnale che viene captato da un satellite e inserito nella mappa elettronica che ne indica gli spostamenti. In cinque anni, ha già percorso 65mila chilometri. Con una predilezione per le mondanissime acque degli Hamtpons, la costa sulla quale sorgono le ville dei vip, dove nel maggio dell’anno scorso ha partorito i suoi nove figli.

In giugno Mary Lee è passata davanti ad Atlantic City, nel New Jersey e le sue tracce sono state registrate a Cape Cod, nel Massachusetts, e a Fire Island e Montauk, sulla punta di Long Island.

Al di là degli aspetti scientifici, l' obiettivo di Chris Fischer, fondatore di Ocearch, è di contrastare l' ossessione del pubblico per i "great white" che rischia di portare all' estinzione della specie. “Dobbiamo riparare i danni di immagine causati dal film "Lo squalo", perché se non ci saranno più tanti pescecani come Mary Lee, il nostro ecosistema marino sarà rovinato”, dice. Si calcola che dal 1986 al 2000 il numero di squali bianchi sia sceso del 79%. Secondo Fischer, la paura è statisticamente infondata: l’anno scorso sono stati registrati nel mondo 81 attacchi di squali bianchi, a fronte di 3500 persone annegate solo negli Stati Uniti.

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