CRONACA
Chiusura del Giornale del Popolo, Michele Fazioli tira le orecchie al mondo cattolico ticinese: "Quel pezzo di popolo dovrebbe darsi una mossa e una scossa"
Il giornalista: " Osservo di striscio che se tutti coloro i quali in Ticino si dichiarano cattolici o perlomeno i cattolici praticanti (persone o famiglie) si fossero abbonati al GdP, oggi il giornale vivrebbe in salute: c’è in giro spesso un po’ di pigrizia, della quale dopo, col senno di poi, ci si pente…”
© Ti-Press / Sara Solcà
LUGANO - Tristezza per la chiusura del giornale. Solidarietà ai lavoratori. Comprensione per il vescovo Valerio Lazzeri. Ma anche una tirata d’orecchie al mondo cattolico.

 

Michele Fazioli, nella sua rubrica settimanale sul Corriere del Ticino, ha detto la sua sulla crisi del Giornale del Popolo. Il giornalista, collaboratore di lungo corso anche del quotidiano cattolico, mette al centro del suo articolo i cattolici ticinesi. Un pezzo di popolo certamente mutato nel corso degli oltre 90 anni dei vita del GdP, ma ancora presente nel nostro Cantone.

 

“Però - scrive Fazioli sul CdT - i cattolici ci sono ancora, no? In altro modo, con nuove generazioni, restano ancora un «pezzo» di popolo. Quel pezzo di popolo dovrebbe darsi una mossa e una scossa, sulla scia dell’ondata di reazioni solidali e addirittura commosse piovute da tutte le parti per il GdP: c’è anche chi vuole aiutare, mosso dallo choc, c’è chi spera e si impegna… Osservo di striscio che se tutti coloro i quali in Ticino si dichiarano cattolici o perlomeno i cattolici praticanti (persone o famiglie) si fossero abbonati al GdP, oggi il giornale vivrebbe in salute: c’è in giro spesso un po’ di pigrizia, della quale dopo, col senno di poi, ci si pente…”.

 

“ Penso oggi al Vescovo Valerio - aggiunge il giornalista - così segnato in questi giorni dalla durezza aspra della necessità, anche un po’ solo, perché in molti consigliano, suggeriscono, in un verso o nel verso opposto, ma poi chi detiene la responsabilità unica alla fine resta solo a decidere: e il Vescovo sente sicuramente quel «groppo» nel cuore, per la sua Diocesi e per il suo popolo; penso alla comunità cattolica che vede scomparire una voce in cui si riconosceva e di cui si fidava; penso alla turbata redazione del GdP così colpita; penso anche a tutti quei lettori i quali, lontani dal mondo cattolico, vedevano in quel giornale uno sguardo interessante e complementare sulla realtà”.

 

“Per tutto ciò - conclude Fazioli - auguro al Vescovo e a chi si raccoglie in questi giorni attorno a lui con preoccupazione e solidarietà, di poter trovare una possibile soluzione che faccia vivere in qualche modo (tutto da investigare) quella voce che parlava a un popolo di radice profondissima”.

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