La giornalista su Facebook: "Cerco un paese meno indifferente del mio, un paese dove l'angoscia per tre minori costretti a vivere sommersi dall'immondizia superi nei commenti sui social la preoccupazione per 18 cagnetti"
PREGASSONA – Sta generando polemiche, sdegno e preoccupazione il caso del “porcile di Pregassona”. Sulla vicenda ha preso posizione anche la giornalista Camilla Mainardi attraverso un post pubblicato su Facebook.
“Perché il mio bel paese – scrive – non è innocente se dei bambini vivono in un appartamento-discarica, non si lavano, puzzano e nessuno interviene”.
“Se a scuola – continua la Mainardi – vengono per questo emarginati e i docenti e i genitori degli altri allievi non si mobilitano con decisione e sdegno. Se i servizi sociali “sono a conoscenza”, ma impossibilitati ad agire. Se i coinquilini subiscono il tanfo senza ribellarsi attivamente. Se l’amministratore dell’immobile seppur allertato fa orecchie da mercante”.
“Cerco – afferma la giornalista nella sua riflessione – un paese più innocente e meno indifferente del mio, un paese dove l’angoscia per tre minori costretti a vivere sommersi dall’immondizia superi nei commenti sui social la preoccupazione per 18 cagnetti (per quanto sventurati)”.