Dalla Svizzera alla Danimarca partendo dal Ticino: Playtrip alle finali della Creative Business Cup. I fondatori: "Un'avventura indimenticabile"

COPENAGHEN – Da Zurigo a Copenaghen. Dalla Svizzera alla Danimarca con il Ticino come punto di partenza. Dopo aver trionfato nella Creative Business Cup Switzerland la scorsa estate, Matteo Scarpellini e Stefano D’Albora hanno avuto l’onere e l’onore di rappresentare la nostra Nazione nelle finali mondiali della Creative Business Cup Global, disputatasi nei giorni scorsi, appunto, in Danimarca.

E dopo aver fatto conoscere Playtrip a tutta la Svizzera, Matteo e Stefano hanno dovuto misurarsi con progetti provenienti da tutte le parti del mondo. Un'esperienza che "sicuramente ci ha arricchito, nonostante non siamo stati scelti tra i 5 progetti finalisti”.

Già, perché ai due imprenditori ticinesi “importava tornare a casa con un riconoscimento e con qualche contatto in più. Ma sapevamo che competere con nazioni come la Cina, la Russia, gli Stati Uniti, non era la cosa più facile del mondo”.

Dell’esperienza in Danimarca, di come è nata Playtrip e di tanto altro ne abbiamo parlato con Matteo Scarpellini e Stefano D’Albora, rispettivamente fondatore e co-fondatore.

Cosa è realmente Playtrip e da dove nasce l’idea?

Matteo Scarpellini: “Playtrip nasce sui banchi di scuola. Era, infatti, il mio lavoro di diploma alla Scuola Superiore Alberghiera e del Turismo di Bellinzona. Con il tempo, poi, è diventata realtà e ad oggi è una piattaforma editoriale che permette a storyteller, blogger, giornalisti, ma anche ad aziende ed enti del turismo di utilizzare Playtrip per creare storie digitali, rese ancora più coinvolgenti grazie all’ausilio della realtà aumentata”.

Cosa permette di fare la vostra applicazione?

Stefano D’Albora: “Consente all’utente finale di vivere un itinerario sul territorio, attraverso la narrazione di una storia. Per esempio, immaginatevi di essere a Bellinzona e visitare i castelli in un contesto medievale grazie alla realtà aumentata”.

Ticino, ma non solo. Playtrip raccoglie apprezzamenti anche all’estero…

Stefano D’Albora: “Sì, è vero. Questo anche perché non ci siamo fermati al nostro Cantone. Sulla nostra applicazione sono disponibili anche storie in più comuni italiani, come Milano e Lecco. In quest’ultimo caso, infatti, l’app ti guida nella casa dove si presume abbia abitato Lucia de I Promessi Sposi di Manzoni”.

Matteo Scarpellini: “Ovviamente siamo molto soddisfatti dei primi riscontri. Playtrip è in continua espansione e anche noi ci stiamo concentrando sulla nascita di collaborazioni importanti che contribuiranno al successo dell’applicazione. Recentemente, abbiamo allacciato dei contatti con rinomate università svizzere e italiane. Al momento non possiamo svelare nulla, ma vi possiamo garantire che si tratta di collaborazioni volte a sviluppare ulteriormente il nostro business e che ci rendono molto fieri del lavoro svolto finora”.

Si può dire, quindi, che l’esperienza alla Creative Business Cup Global ha definitivamente lanciato Playtrip?

Matteo Scarpellini: “Lo speriamo. Sicuramente è stata un’esperienza importantissima per noi giovani imprenditori. Abbiamo potuto imparare tanto e prendere anche qualche spunto per poter migliorare ulteriormente il nostro prodotto".

Stefano D’Albora: “È stata un’avventura indimenticabile. Oltre ad aver avuto il privilegio di rappresentare la Svizzera nel mondo, abbiamo potuto testare a che punto siamo rispetto ad altri Paesi. Inoltre, torniamo a casa più ricchi: non in termini economici, ma dal lato umano. Abbiamo potenziato la nostra rete di contatti e conosciuto diverse personalità importanti come l’ambasciatore svizzero in Danimarca. E non è poca roba...".