La 43enne italo-domenicana protesta a Tio/20minuti con le valigie in mano: "Le autorità colpiscono chi, come me, vuole agire nel pieno rispetto delle regole".
LOCARNO – Rosy Ferrer deve fare le valigie e lasciare la Svizzera, nonostante abbia cercato di "fare le cose in regola e rispettare per filo e per segno la legge cantonale sulla prostituzione". Intervistata da Tio/20minuti, la 43enne assicura di "essere stata sempre irreprensibile, a differenza di molte mie colleghe".
Di nazionalità italo-domenicana, alla donna è stato ordinato di lasciare la Svizzera entro giovedì. Una decisione, quella presa dalle autorità cantonali, che la prostituta non ha affatto digerito. "Tollerano – dice al portale – una situazione di irregolarità diffusa, rifacendosi sulle poche persone che vogliono agire nel rispetto delle regole".
Rosy Ferrer è finita nel mirino delle autorità a inizio novembre, quando si è messa in proprio come "massaggiatrice erotica" cercando uno spazio in cui esercitare la professione. La legge prevede che il locale debba essere destinato a uso commerciale. Ma la donna ha trovato solo porte chiuse e poca disponibilità.
"Avrei potuto – dichiara a Tio – affidarmi ai tanti affittacamere che speculano sulle luci rosse ed esercitare abusivamente come fanno tante colleghe. Ma non ho voluto. E questo è il risultato. Anche l'Ufficio della migrazione è stato intransigente".
Prima di lasciare il Ticino, Rosy protesta ancora: "Prostituirsi in Ticino è consentito, ma solo a chi lo fa illegalmente...".