CRONACA
Di Maio, le auto blu e la visita in Ticino. Ma chi ha pagato? Il M5S: "Ha organizzato tutto la Svizzera"
Il Movimento 5 Stelle precisa: "Di Maio si è tagliato la scorta. Il dispositivo di sicurezza è stato predisposto e organizzato dalle autorità elvetiche"

SVIZZERA/ITALIA – Non si è ancora placata l’ondata di polemiche scaturite dalla visita del ministro degli Esteri Luigi Di Maio in Ticino per incontrare il consigliere federale Ignazio Cassis. Oltre al “nulla di fatto” – per dirla con le parole del ministro Norman Gobbi –, a tenere banco è la lunga processione di auto blu che ha sfilato a Mendrisio per accompagnare Di Maio durante la sua visita ticinese.

Il filmato con tanto di scorta è stato ripreso e pubblicato sui social dal deputato leghista Stefano Tonini. Filmato che ha rapidamente interessato i media italiani, visto e considerato che in passato Di Maio si è scagliato contro le ‘auto blu’.

Il Movimento 5 Stelle ha subito preso posizione specificando che “giusto per correttezza d’informazione, cosa che dovrebbe già fare un giornale ma che in questo caso viene meno per dare spazio a una becera propaganda, il ministro Di Maio si è tagliato la scorta”.

E il ‘corteo’ visto all’imbocco dell’autostrada di Mendrisio come si spiega? È il M5S a spiegarlo: "In Svizzera non è stato speso un euro in più dei soldi degli italiani perché il dispositivo di sicurezza, oltre a essere stato deciso dalle autorità da loro, è stato interamente predisposto e organizzato da loro".

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