BELLINZONA – Quella di ieri è stata una giornata politicamente impegnativa per il capogruppo UDC Sergio Morisoli, finito nel mirino delle critiche dopo aver attaccato il ministro Manuele Bertoli in un'opinione pubblicata sul Corriere del Ticino (vedi articoli suggeriti). 

Dopo la risposta piccata del direttore del DECS, in tarda serata è arrivata anche la controreplica di Morisoli su Facebook. Il capogruppo UDC ha provato a smarcarsi dalle critiche sostenendo che "non voglio alimentare inutili polemiche,  ci sono già troppi che ricamano per terzi fini di tutto e di più su cose da me non pensate, non dette e non scritte".

"L’unico parere a cui devo qualcosa – continua – è quello dell’on. Bertoli. Non ho mai pensato che non è in grado di fare il CdS, né l’ho mai scritto e non tocca a me dirlo ma gli elettori. Se lui come dice ritiene di aver ricevuto tutte le informazioni verbali e non verbali lungo tutto il percorso della "Scuola che verrà" e di non aver riscontrato lacune informative di nessun genere non posso che accettare e credergli. Ciò non toglie che io non la pensi proprio così, ma fa stato cosa dice lui".

Morisoli resta convinto che "avrebbe deciso diversamente se avesse potuto conoscere di prima mano alcuni frangenti del complessissimo mondo della scuola durante il lunghissimo percorso della SCV.Ma tant’è, non volevo certamente offenderlo e lui lo sa perché mi conosce".

Il capogruppo UDC replica anche al presidente del PS Igor Righini, che aveva definito l'attacco nei confronti di Bertoli "inammissibile". "Tranquillizzo – afferma – anche il presidente del PS. Sottoscrivo la sua presa di posizione, salvo le invenzioni e gli insulti strumentali su di me. Bertoli continua ad essere un esempio di speranza e motivazione per moltissimi, su questo non c'è da discutere".

"Per il resto – conclude Morisoli – chi vuol parlare di scuola lo faccia, chi di buonisti e cattivisti pure. Buona campagna, un abbraccio umano e non politico a Manuele".