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04.04.2019 - 18:510
Aggiornamento: 06.04.2019 - 11:54

Agenti della Cantonale svantaggiati? L'Associazione Polizie comunali replica: "Non siamo figli di un Dio maggiore. E vi spieghiamo perchè"

"Sul piano salariale e delle condizioni di lavoro le differenze ci sono sempre state, anche tra le singole polizie locali, ma proprio per eliminarle è stato creato il regolamento che uniforma gradi e stipendi tra le polizie che operano in Ticino"

BELLINZONA - Non siamo “figli di un Dio maggiore”, ma soprattutto, riteniamo inopportuno creare confronti, che possono trasformarsi in contrasti con la Polizia cantonale. I vertici dell’Associazione delle Polizie comunali, presieduta dal comandante di Locarno, Dimitri Bossalini, replicano così all’articolo pubblicato nei giorni scorsi da liberatv. Un articolo che, basandosi su confronti elaborati e diffusi dai sindacati di polizia, metteva in luce le disparità salariali tra gli agenti della cantonale e delle comunali, a vantaggio di questi ultimi. Il titolo era, appunto, “Figli di un Dio minore”.

 

L’Associazione delle Polizie comunali non intende entrare nei dettagli contabili e, pur ammettendo che in taluni casi esistono  differenze salariali rispetto alla Cantonale, fa presente che con l’entrata in vigore del cosiddetto RUGraS (Regolamento concernente l'uniformazione dei gradi e delle condizioni di stipendio dei corpi di polizia cantonale e comunali) i salari, le carriere, rispettivamente la formazione necessaria al loro conseguimento, sono ora identici e parificati. La nuova normativa – che deve essere applicata da tutte le polizie comunali  entro l’inizio dell’ anno prossimo – garantisce i diritti acquisiti per le situazioni pregresse, anche se il mantenimento dei differenti gradi di polizia sarà possibile solo previo assolvimento della formazione così prevista nel ricordato Regolamento.

 

Sul piano salariale e delle condizioni di lavoro le differenze ci sono sempre state, anche tra le singole polizie locali, spiegano i vertici dell’Associazione, ma proprio per eliminarle è stato creato il regolamento che uniforma gradi e stipendi tra le polizie che operano sul territorio ticinese.

 

Resta la differenza sulle ore di lavoro settimanali: 42 in Cantonale, 40 nella maggior parte delle comunali. Ma l’Associazione non è affatto contraria a introdurre una parificazione anche a questo livello, stabilendo le 40 ore settimanali per tutti.

 

I vertici dell’Associazione Polizie comunali contestano anche il paragone a livello di responsabilità. Com’è noto, le comunali possono intervenire a supporto dalla Cantonale, ma non trattare direttamente dall’inizio alla fine buona parte dei casi che rimandano al Codice penale, e ciò più per un limite legale che di possibilità operative.

 

Certo, abbiamo competenze diverse, spiegano i dirigenti dell’Associazione, ma non meno importanti o con minori responsabilità: i verbali e i rapporti li stilano anche i nostri agenti, e non ci sono verbali di serie A e di serie B. Inoltre le comunali sono spesso quelle che, proprio per prossimità e presenza capillare sul territorio, garantisco il cosiddetto  primo intervento sui luoghi di incidenti, incendi o crimini, assicurando sicurezza ed una celere assistenza al cittadino, e garantendo il corretto trapasso delle pratiche, nel caso in cui siano di competenza dei colleghi della cantonale. A non averne dubbio infatti, concludono i dirigenti dell’Associazione, la capillare e costante presenza sul territorio nell’ambito del concetto di polizia di prossimità, comporta importanti responsabilità.

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