LUGANO – Da “Qatar Papers”, un libro di Christian Chesnot e Georges Malbrunot – riporta il Corriere del Ticino – pubblicato pochi giorni fa in Francia emerge la possibilità che un milione e 700mila euro siano stati versati da un’associazione dal Qatar per finanziare le attività dei Fratelli Musulmani in Ticino.
La Qatar Charity, con sede a Doha, intende finanziarie i gruppi islamisti in Europa tramite investimenti milionari. Sul proprio sito web, l’associazione chiarisce di essere “non governativa e a scopo di beneficenza”, oltre a collaborare con la Croce Rossa internazione, l’Unicef e la Fondazione Bill&Melinda Gates.
Stando ai due giornalisti autori del libro, l’associazione in questione avrebbe inviato quasi un milione e mezzo all’Institut culturel musulman de Suisse (La Chaux-de-Fonds). Cifra destinata a contribuire alla realizzazione del Mucivi, il museo della civilizzazione dell’Islam diretto da Nadia Karmous. Poco più di un milione e mezzo – cita il Cdt –, la Qatar Charity lo ha investito nel Centre culturel islamique di Losanna.
In “Qatar Papers” non mancano riferimenti anche al Ticino. Pubblicando un ordine di bonifico, il libro mostra che l’Associazione avrebbe versato dei soldi per il “Centre culturel islamique de Lugano”. La terza rata – a cui fa riferimento l’ordine di bonifico – è di oltre 159mila franchi. Impossibile, quindi, stabilire il totale investito dall’Associazione in Ticino, anche se Chesnot e Malbrunot parlano di “un milione e 700mila euro”.
Ma c’è di più. Dietro al centro culturale – svela il Cdt – non c’è la moschea di Viganello. Interpellato dal quotidiano, l’imam Samir Radouan Jelassi afferma di non aver mai ricevuto finanziamenti dal Qatar. Secondo quanto si apprende dal libro, i fondi sarebbero stati investiti nella Comunità islamica nel Canton Ticino, associazione con sede a Lugano il cui vicesegretario è Mohamed Karmous, nonché marito della già menzionata Nadia Karmous...