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Cronaca
13.08.2019 - 02:320

Locarnese al silenziatore... Alessandro Speziali: "Dobbiamo decidere se essere un posto figo o una casa anziani diffusa”. E parte la polemica estiva

Il deputato: “A metà agosto, alle 23:35, in un locale pubblico ad Ascona bisogna chiudere finestre e porte perché c’è musica dal vivo". E parte il dibattito

LOCARNO – Il granconsigliere PLR Alessandro Speziali lancia un sasso nel Verbano e solleva un bel po’ di onde: “A metà agosto, alle 23:35, in un locale pubblico ad Ascona bisogna chiudere finestre e porte perché c’è musica dal vivo – scrive Speziali su Facebook -. A Locarno bisogna fare i silent party in Rotonda, e in Città Vecchia dava fastidio il Garden invidiato ovunque. E via dicendo... Dobbiamo decidere se essere un posto figo o una casa anziani diffusa”.

 

In poche ore il post di Speziali fa il pieno di ‘like’ e di condivisioni, e la polemica è servita… Quantomeno, ravviva un po’ questa torrida, piovosa, umidiccia e piatta estate ticinese.

 

Tra gli altri, interviene Rupen Nacaroglu, consigliere comunale a Lugano, anche lui PLR, nonché da molti anni promotore e gestore di locali pubblici: “Bisogna dare segnali chiari a chi si lamenta inutilmente – commenta -. Bisogna avere coraggio di dire ai cittadini che a volte il rumore deve esserci per la felicità di molti vs il disturbo di pochi. I privati devono lottare contro le decisioni abusive e il pubblico a volte si deve schierare a favore del rumore. Se si preferisce sempre e per regola favorire chi è “disturbato”, anche chi non lo è realmente si sentirà legittimato alla lamentela”.

 

Gli fa eco la municipale di Ascona e deputata in Gran Consiglio Michela Ris, anche lei liberale radicale: “A me piacerebbe che i proprietari delle ville in collina che sono qui in vacanza e hanno voglia di fare festa fino a tardi scrivessero una bella lettera in Municipio invitandoci ad animare di più il borgo, invece quelle che riceviamo sono solo di chi si lamenta per il rumore”.

 

Nel confronto si inserisce anche l’ex municipale di Locarno Renza De Dea: “Non posso condividere questo disfattismo. Chi ricopre cariche di potere (soprattutto ad Ascona e a Locarno mi risulta che il PLR sia di maggioranza) proceda a cambiare le regole e a fare della nostra Regione un luogo attrattivo. Finiamola di piangerci addosso, gli Svizzeri centrali non sono migliori di noi. Lì, si chiude tutto alle 23:00”.

 

E in seconda battuta aggiunge: “In questi giorni tutti i politici del Cantone hanno usato il Locarnese come palcoscenico per pavoneggiarsi, grazie al Festival. È a questi politici che ci si deve rivolgere. All'interno dei partiti che governano, le direttive, i comitati, le assemblee. Insomma nei luoghi preposti a portare a livello istituzionale le richieste dei cittadini”.

 

Nei molti botta e risposta, Speziali precisa: “Da una parte occorre modificare qualche regoletta, ma dall'altra ci dovrebbe esser un po' più di elasticità da parte di quelli che chiamano la polizia una volta sì, e l'altra anche...”. E il consigliere comunale di Locarno Alessandro Spano, candidato al Nazionale, sempre per il PLR, chiosa: “Proporremo di modificare quelle regolette anti-movida Locarnese previste dalle leggi federali”.

Tra gli altri commenti, citiamo...

Enea Pellegri: "Casa anziani diffusa ormai la partita è persa, ogni nazione ha il suo meridione, noi non facciamo eccezione, siamo la parte di Svizzera disfunzionale e disadattata, quasi mafiosa, si taccia e si prenda atto della situazione".

Antonio Bolzani: "Alessandro Speziali cosa è per te un "posto figo"? Come deve essere? (...). Bisogna dare dei contenuti ai contenitori: un luogo sperduto e avvolto in un candido silenzio in riva ad un fiume o ad un lago è un posto figo? L'età conta relativamente, una salutare e trasversale "decrescita" passa anche da un po' meno di rumore".

Daniele Biasca-Caroni: "Gli unici rumori tollerati, che peraltro non danno piacere a nessuno, sono quelli dei droni delle guardie di confine, ad orari assurdi, sopra le nostre teste".

Marco Züblin: "Sembra che per qualcuno il futuro del turismo passi unicamente per la movida rumorosa, alcolica e magari un po’ maleducata. Capisco che questo piaccia a coloro che di questo vivono, ma un po’ di senso del limite ci vorrebbe. Poi, i “rumoristi” sono quelli che dove si vorrebbe il rumore proprio non ci vivono. E apprezzano la quiete della loro casetta tranquilla e del loro sonno non interrotto. NIMBY, anche in questo caso. Sono d’accordo che certe manifestazioni di intolleranza acustica sono un po’ da rompiballe a prescindere, ma chi crede di risolvere il problema del turismo moltiplicando le occasioni di ciucca e di rumore sfrenato mi pare non abbiano colto veramente il punto. Buon divertimento, comunque, ma sempre con rispetto di regole elementari dell’educazione (...). Un po’ di esperienza “luganese” (e non vedo come altrove dovrebbe essere altrimenti) insegna che la movida è assai alcolica, con l’inevitabile corollario di suoni e rumori più o meno molesti. niente contro il divertimento, ma la sua declinazione ticinese non mi piace sempre".

 

 

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