CRONACA
L'ultima "follia" della Dama Celeste. Valentina Tanzi percorrerà Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta!
L'ultracycler ticinese affronterà oltre diecimila chilometri in nove settimane in sella alla sua bicicletta: "Lo faccio per divertirmi e per essere d'esempio per tutte le altre donne"

TICINO – Valentina Tanzi – per tutti “la Dama Celeste” – è pronta a un’altra delle sue "follie". Dopo la medaglia di bronzo ottenuta nella durissima Race Across The West dell’anno scorso, l’ultracycler ticinese si rimette in sella alla sua bicicletta per pedalare tutti i tre i Grand Tours dei ciclisti professionisti: il Giro d’Italia, il Tour de France e La Vuelta. Lo farà il giorno prima degli uomini con il suo progetto “Yes, I Can”.

“Sì – ci svela –, mi sono ispirata anche al celebre motto di Obama perché mi rispecchiavo nel suo significato. Yes, I Can nasce da una mia idea folle di pedalare oltre 10mila chilometri in giro per l’Europa in sole nove settimane. Lo faccio per sfidare me stessa, ma anche per dimostrare che anche una donna può gareggiare in determinate competizioni. Le cicliste professioniste, infatti, non hanno queste gare lunghe come i colleghi maschi, ma devono accontentarsi di una versione più breve”.

Ma non solo. Già, perché con “Yes, I Can”, Valentina vuole combattere “anche gli stereotipi e le disuguaglianze che vivo ogni giorno come donna. E parlo di qualsiasi ambito: dallo sport al lavoro. Spero di essere un esempio per altre donne, spesso e volentieri bloccate da fattori interni o esterni”.

Gli oltre diecimila chilometri da affrontare in sella alla sua bici non spaventano “la Dama celeste”. “Niente affatto, nella mia breve carriera ho sempre pedalato per divertimento e per mettermi alla prova. Il senso della gara, per me, non è vincere, ma fare del mio meglio. Poi se la classifica sorride, allora sorrido anche io”.

Valentina fa tutto per conto suo, dall’organizzazione e gli allenamenti alle gare. “Sì, non ho un team alle spalle e gestisco tutto in prima persona: dai comunicati stampa, alla gestione degli allenamenti. Il tutto senza trascurare il mio lavoro. Livello di stress? Elevato, ma faccio tutto con piacere. La vita è un puzzle e devi sapere mettere tutto al posto giusto”.

Con “Yes, I Can”, l’ultracycler ticinese spera che “possa fungere da scossa a tutto il movimento ciclistico femminile. Le differenze di trattamento sono evidenti. Potrei scriverne tante, ma preferisco far parlare i fatti. Se batto un uomo in gara che male c’è? D’altronde, io voglio solo pedalare e divertirmi...”.

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