CRONACA
Anche Manor toglie i moretti dagli scaffali. E Morisoli: "I consumatori possono cambiare le cose"
Il produttore fa notare che il nome peraltro deriva da un nomignolo affibbiato agli abitanti del paese sede dell'azienda. Il democentrista riflette su domanda e offerta, ipotizzando nuovi mercati e un possibile boicottaggio

BERNA – Probabilmente molti di noi li mangiano sin da piccoli, o quanto meno li hanno sempre visti sugli scaffali dei negozi. I moretti sono diventati l’argomento del giorno, da quando Migros ha deciso di non vendersi più perché il nome sembra richiamare una connotazione razzista.

Il produttore, Richterich, ha fatto notare che in realtà il nome deriva da Moor, un antico nome, che significa cinghiale, affibbiato agli abitanti di Laufen, dove ha sede la fabbrica.

Ma evidentemente non basta: anche Manor ha deciso di seguire Migros e di togliere dal suo stock gli amati dolci.

Intanto Sergio Morisoli ha commentato la vicenda sui social, parlando di possibili ripercussioni per Migros e Manor: “A parte gli aspetti politici, sociali, storici ecc. che non commento. In un libero mercato se chi ha in mano l’offerta (negozio) sottrae un prodotto alla domanda che lo vuole (clienti), mette in condizioni quest’ultima di cercare un nuovo fornitore. Non solo, la forza invisibile della domanda potrebbe boicottare l’offerta di altri prodotti presso chi le ha sottratto il prodotto desiderato. Bastiat diceva: in economia c’è ciò che si vede e ciò che non si vede. Fai una cosa presunta razionale e scopri le controindicazioni su un altro fronte. Il mercato non discrimina, fa incontrare domanda e offerta; i consumatori con i loro milioni di comportamenti individuali hanno il potere di cambiare le cose”.

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