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Cronaca
22.07.2020 - 09:030

Operazione 'Imponimento', parla il dipendente comunale del Luganese: "Sono pulito. Tutto quello che ho è frutto del mio onesto lavoro"

Il 59enne, dipendente comunale nel Luganese, si professa innocente: "Non ho commesso reati. Sono entrati in casa e sembrava che stavano cercando Saddam Hussein"

LUGANESE – “Rido per non piangere”. Parole del 59enne che ieri, martedì 21 luglio, è stato prelevato in piena notte dalle forze dell’ordine nell’ambito dell’operazione ‘Imponimento’ (vedi articoli suggeriti). A La Regione, il dipendente comunale del Luganese respinge le accuse e mostra tranquillità. “Volevano – dice ironicamente – girare un film e cercavano un attore. Ma senza dirmelo. Ho risposto alle domande e mi hanno rimandato a casa”.

L’uomo ammette di frequentare il capocosca Rocco Anello, ma “quel che fa non mi riguarda. È un mio carissimo amico, non posso negarlo. Conosco altre persone coinvolte, ma sono amici con cui vado a mangiare qualcosa e poi ognuno per la sua strada”.

Ieri, parlando ai media, la moglie del 59enne ha riferito di “essere stati trattati come animali”. E a svelare ulteriori dettagli ci ha pensato il diretto interessato. “Sembrava – racconta al quotidiano un film dell’orrore. Sembrava che dovevano catturare Saddam Hussein. Erano una una trentina e hanno messo le manette a me, a mia moglie e ai miei figli. Hanno trovato una pistola e un fucile, regolarmente dichiarati”.

E ancora: “Io mi sento pulito. Non ho commesso alcun reato. Tutto quello che ho è frutto del mio onesto lavoro”.

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