CRONACA
Beirut come Hiroshima. Si aggrava il bilancio: 100 morti e 4mila feriti. "Chi può abbandoni la città"
Il Ministro della salute libanese: "I materiali pericolosi sprigionati nell'aria potrebbero avere effetti a lungo termine". Trump: "Si può pensare a un attacco"

BEIRUT – Come previsto, si aggrava il bilancio dei morti delle terribili esplosioni avvenute ieri (vedi articoli suggeriti) a Beirut, in Libano. Stando ai dati diffusi dal Ministro della salute libanese, le deflagrazioni hanno causato cento morti e oltre 4mila feriti. “Chiunque riesca ad abbandonare la città lo faccia. I materiali pericolosi sprigionati nell’aria potrebbero avere effetti a lungo termine anche mortali”, ha detto il Ministro.

Cominciano a chiarirsi anche i dettagli delle esplosioni. A provocare l’inferno è stato un incendio in un deposito dove erano stipate 2’750 tonnellate di nitrato di ammonio, sequestrate diversi anni fa da una nave. “È inaccettabile – afferma ai media il presidente libanese – che una quantità tale di materiale chimico fosse immagazzinata in condizioni non sicure”.

Secondo il presidente americano Donald Trump, “le esplosioni del porto di Beirut assomigliano a un terribile attentato. Ho incontrato i generali e sembra che non sia un incidente industriale. Si può pensare a un attacco, a una bomba di qualche tipo”.

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