CRONACA
Raiffeisen lascia l'Associazione dei Banchieri. Valenzano spiega i perché di una scelta "local"
L'avvocato, membro del CdA: "Intendiamo dare maggior peso nella discussione politica, sociale ed economica alle esigenze delle banche orientate al mercato domestico"
TiPress/Pablo Gianinazzi

LUGANO - Raiffeisen ha comunicato in questi giorni la sua decisione di uscire dall’Associazione Svizzera dei Banchieri (ASB)  a fine marzo 2021, facendo sapere che  in futuro rappresenterà i propri interessi in modo indipendente. Abbiamo chiesto all’avvocato Karin Valenzano Rossi, che siede nel Consiglio di amministrazione dell’istituto, cosa comporta questa decisione e i motivi su cui si fonda.

“Raiffeisen è la più grande banca orientata al mercato nazionale. Nell’ambito dell’elaborazione della strategia del Gruppo abbiamo pertanto analizzato in modo critico anche il nostro ruolo nella partecipazione al delineamento delle condizioni quadro socio-economiche e politiche. In qualità di Banca cooperativa orientata al mercato domestico, non riteniamo più rappresentati in modo adeguato i nostri interessi nell’ASB. Con questa decisione intendiamo far confluire direttamente nella discussione politica e sociale i nostri interessi e quelli dei nostri clienti, che sono principalmente privati e piccole medie aziende con sede in Svizzera”.

Ma perché Raiffeisen ha deciso di andare per la propria strada?

“Il settore bancario e gli interessi dei diversi attori sulla piazza finanziaria svizzera sono considerevolmente mutati negli ultimi anni. Da dieci anni collaboriamo con successo con altre banche orientate al mercato nazionale e proseguiremo senz’altro tale proficua collaborazione. Intendiamo tuttavia dare maggior peso nella discussione politica, sociale ed economica alle esigenze delle banche orientate al mercato domestico. Naturalmente continueremo ad impegnarci per una forte piazza finanziaria svizzera, collaborando con tutti gli attori del settore”.

Cosa rappresenta oggi Raiffeisen a livello nazionale?

“Il Gruppo Raiffeisen è la banca retail leader in Svizzera. Siamo la terza forza del mercato bancario svizzero e contiamo un milione e 900’000 soci e 3 milioni e mezzo di clienti. Siamo radicati in modo ottimale sul territorio nazionale e presenti in 834 sedi in tutta la Svizzera, attraverso le 226 Banche Raiffeisen, giuridicamente indipendenti e organizzate in forma cooperativa, che fanno capo a Raiffeisen Svizzera società cooperativa, che dirige strategicamente l’intero Gruppo”. 

Nel mese di giugno avete presentato la vostra nuova strategia Raiffeisen 2025. Di cosa si tratta esattamente?

“L’obiettivo della banca è sviluppare e trasformare il proprio modello di business, fornendo soluzioni ai propri clienti e non solo erogando prodotti. In futuro i clienti potranno beneficiare di un’offerta integrata e coerente sia online sia in loco. La partnership strategica con la Mobiliare, ad esempio, è una prima misura che ci permetterà di ampliare notevolmente

la gamma di servizi. La presenza sul territorio e la vicinanza ai clienti sono la grande forza di Raiffeisen. Vogliamo costruire su questo. Un forte e radicato supporto locale, rafforzato e completato dalla vicinanza digitale.  Desideriamo anche coinvolgere maggiormente i nostri soci, valorizzando sempre più il concetto di cooperativa”.

Negli scorsi mesi si è parlato molto del ruolo delle banche durante il lockdown, in particolare attraverso i cosiddetti crediti Covid-19. Qual è stato il contributo di Raiffeisen?

“Il nostro Gruppo ha attivamente partecipato a questo importante programma. Ad oggi sono stati infatti erogati crediti a livello nazionale, in particolare a PMI, per un importo complessivo di 1,9 miliardi di franchi. Anche a livello ticinese il nostro ruolo è stato importante con 250 milioni di franchi concessi a ben 2’600 aziende. A loro, e in particolare al commercio locale, abbiamo inoltre messo a disposizione la nostra piattaforma gratuita LocalSupport, con cui abbiamo potuto aiutare centinaia di piccoli commerci, raccogliendo oltre mezzo milione di franchi. Infine, siamo stati il partner principale della più importante campagna a sostegno del turismo, lanciata ad inizio giugno da parte di Svizzera Turismo unitamente alle regioni turistiche. Con questa iniziativa abbiamo voluto dare un contributo concreto a sostegno delle infrastrutture turistiche anche nella Svizzera italiana”.

 

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