Ha un legame con la Svizzera l’operazione anomala compiuta dalla Squadra Mobile di Pescara. I dettagli
PESCARA – Ha un legame con la Svizzera l’anomala operazione compiuta dalla Squadra Mobile di Pescara. Lì, in Abruzzo, un uomo di 29 anni ha sparato a bruciapelo al titolare di un bar. Il motivo? Avrebbe – si narra – atteso troppo il pranzo. Così, dopo una discussione, ha estratto la pistola ed esploso uno, due o forse tre colpi.
La fuga
L’uomo è riuscito a scappare dai controlli di polizia immediatamente scattati. Si è ‘rifugiato’ in una Taxi e ha chiesto al conducente di portarlo in Svizzera, dove pare avere una residenza. La polizia si è immediatamente messa sulle sue tracce. Ha contattato il tassista chiedendo di collaborare, ma senza dare nell’occhio. Il passeggero, infatti, era armato e poteva reagire in maniera pericolosa.
La cattura
L’operazione è scattata in un’area di servizio, la Metauro, tra Senigallia e Marotta, in provincia di Pesaro e Urbino, nelle Marche. Il tassista ha svoltato all’interno, seguendo le disposizioni della polizia che doveva garantire anche l’incolumità degli avventori dell’autogrill. Il conducente si è fermato, si è messo in sicurezza, e gli agenti sono intervenuti. Qualche attimo di tensione, la cattura. Il resto è cronaca più rilassata. Gli agenti l’hanno perquisito e gli hanno trovato una pistola calibro 22, forse la stessa con la quale ha fatto fuoco sul barista che sta lottando per la vita all’Ospedale di Pescara.