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Cronaca
29.10.2022 - 11:030

Abbattimento del lupo, ATPdaiGP: "Finalmente il Governo ha capito che si può"

Nell'assemblea dell'associazione, tenutasi prima della decisione del Consiglio di Stato, si era parlato a lungo dell'atteggiamento, definito "ostinatamente inerziale", dell'Esecutivo. "Qualcuno pensava alla giustizia fai-da-te"

BELLINZONA - Molto attivismo, con suggerimenti e lettere, da parte di persone comuni ma anche di enti come i Comuni e una buona disponibilità da parte del Gran Consiglio. Sono le note positive rimarcate durante l'assemblea dell'Associazione per la Protezione del Territorio dai Grandi Predatori. Per contro, decisamente meno soddisfazione c'è per quanto concerne il Governo, sebbene la decisione di ieri di abbattere il lupo in Valle di Blenio piaccia.

Era giocoforza un'assemblea particolarmente sentita, quella del 25 ottobre (dunque precedente alla comunicazione del Consiglio di Stato relativa all'abbattimento del lupo), infatti erano presenti una settantina di soci tra cui diverse autorità patriziali e comunali, i deputati al Gran Consiglio Soldati, Ortelli, Schnellmann, Minotti e Genini nonché il consigliere nazionale Piero Marchesi.

In una nota viene spiegato che nell'ultimo anno "vi sia stato un aumento enorme di predazioni, sia per numero di animali uccisi (oltre 240), sia per tipo di animali (non solo ovicaprini ma anche bovini e asini) e pure di allevatori colpiti (quasi 50)".

L'assemblea ravvisa "il fortissimo sostegno e solidarietà riscontrati da parte di numerosi enti locali (comuni, patriziati, associazioni agricole ed enti vari) che si sono adoperati in varie occasioni per sollecitare il Governo a interventi maggiormente incisivi". La nota dolente è però il Consiglio di Stato: "Queste numerose lettere si sono aggiunte a quelle inviate dalla nostra Associazione e dall’Unione contadini ticinesi, ma hanno ottenuto scarsa attenzione o risposte evasive da parte dell'Esecutivo cantonale e dagli Uffici interessati. Gli incontri con le autorità e i
funzionari non hanno sortito effetti concreti. Per contro, il Gran Consiglio si è dimostrato sensibile ed attento con numerosi atti parlamentari, in particolare con l’approvazione a larga maggioranza della mozione Genini". 

In sala si è discusso, in modo accorato e pertinente, proprio dell'atteggiamento, definito "ostinatamente inerziale del Governo e dell'evidente scollamento fra Esecutivo e Legislativo (nonché la società civile)", con vari suggerimenti raccolti dai partecipanti. Qualcuno ha invocato la difesa fai-da-te, al di fuori dunque dei confini previsti dalla legge. "Simili richiami al superamento della legalità indicano inequivocabilmente come vi sia la netta percezione che lo Stato non agisca in maniera sufficiente per difendere gli interessi e la sicurezza dei cittadini", scrive APTdaiGP.

Il calce all'email è stato aggiunto un comunicato relativo alla decisione governativa di permettere l'abbattimento del lupo responsabile della predazione di almeno due vitelle in Val di Blenio, che viene "salutata positivamente", sebbene dopo due mesi dalle prime segnalazioni. "Finalmente anche il nostro Consiglio di Stato prende atto del margine di manovra che
l’Ordinanza federale sulla caccia concede agli esecutivi cantonali per l’abbattimento di singoli lupi che recano danni ingenti agli allevamenti!

"È evidente che se i tempi per le analisi del DNA fossero più celeri, ciò permetterebbe di agire con una tempistica migliore: ciò permetterebbe di evitare ulteriori predazioni, come specificato nella Strategia lupo svizzera, e avrebbe una migliore possibilità di essere realizzata nonché una maggior efficacia sul comportamento del lupo problematico", si legge. 

"Anche la decisione di far capo alla collaborazione di cacciatori scelti viene salutata positivamente: noi l’avevamo già proposta quando si trattava di abbattere il lupo sopra Bosco Gurin e se ora anche il Canton Ticino ha aderito a questa possibilità è grazie a interventi della nostra Associazione federale, dell’Unione contadini ticinesi e nostri presso la consigliera federale Sommaruga che di fronte a una domanda precisa aveva risposto che non vedeva ostacoli giuridici a chiedere l’intervento di cacciatori scelti come già hanno fatto altri cantoni", prosegue l'associazione. 

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