CRONACA
Lugano è una città per universitari? "È difficile aggregarsi e crearsi il proprio giro"
Sono pochi gli studenti, tra gli 8'000 iscritti a USI e SUPSI, che frequentano la città nei fine settimana. Una dottoranda fa il paragone con Pisa, dove c'è maggior spirito di comunità, Badaracco spiega che ci si sta muovendo per promuovere attività

LUGANO - Ci sono ma non vivono la Città. Lamentano poche infrastrutture e uno scarso spirito di gruppo, presente invece altrove. Una inchiesta de La Regione si chiede se Lugano sia o meno una città ormai ad hoc per gli universitari di USI e SUPSI, che sono circa 8'000, rispondendo che non lo è (ancora), anche se qualcosa si muove.

Cosa fanno gli universitari nel tempo libero? Li si vede in giro per le strade di Lugano solamente, di fatto, in estate quando c'è Lugano Marittima. E durante il resto del tempo? 

Tatiana Cataldo, responsabile del Servizio carriera, esperienza e orientamento SUPSI, traccia un quadro: "Molti nostri studenti risiedono in Ticino e qui hanno le loro famiglie e anche per questo sono meno visibili. Nei momenti liberi probabilmente continuano a uscire con il gruppo di amici di sempre (ad esempio, con quelli dei tempi delle scuole superiori), che non sono necessariamente studenti universitari, ma persone che lavorano, con ritmi di vita molto diversi".

Senza scordare, aggiunge, che il Covid e la didattica a distanza hanno avuto il loro ruolo. 

Ma il problema non è tutto qui. "Arrivando da una città universitaria italiana, Pisa, non ho trovato la stessa "comunità sociale" anche in Ticino. A Pisa c’è tanto associazionismo studentesco e sono numerose le occasioni di incontro post-lezioni. Ma anche, più semplicemente, i ragazzi si riversano in piazza dei Cavalieri e basta una chitarra, e quattro chiacchiere, per far passare una serata. A Lugano tutto questo non c’è: manca uno spazio aggregativo ed è difficile crearsi il proprio "giro", ha spiegato una dottoranda in filosofia, aggiungendo che la svolta è stato lo sport ma che non ci sono molti locali alla portata degli studenti.

Secondo Roberto Badaracco, Municipale, si sta lavorando per creare degli spazi, a partire dalla Foce, con il progetto Random. Ricorda come la vita universitaria sia arrivata da relativamente poco a Lugano, un quarto di secolo, e che ci vuole tempo. Mancano però anche strutture come appartamenti pensati apposta per gli studenti.

Nel fine settimana, ad ogni modo, chi vive in Italia torna a casa e lo stesso fanno anche la maggior parte degli studenti di medicina, che provengono dalla Svizzera Interna. Lugano e il Ticino possono diventare attrattivi e farli fermare a trascorrere i giorni liberi qui? Per ora, evidentemente no. 

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