CRONACA
Esorcismo contro i lupi sui monti del Verbano. Scoppia la polemica sulla messa e sul parroco
Gli animalisti: "Un salto nel buio di secoli". Don Gaudenzio: "Non ce l'ho con i predatori ma con chi li ha portati qui"

VALSTRONA – La “Messa del lupo”, celebrata sabato a Forno, frazione di Valstrona, sui monti che sovrastano Gravellona Toce, ha scatenato un vespaio. La tradizione risale al 1762 ed è nata per chiedere a San Valentino, patrono della parrocchia che ne conserva una presunta reliquia, la protezione dalle incursioni dei predatori.

L’associazione milanese per la difesa degli animali di Lorenzo Croce, come riporta il portale di Vcoazzurratv, ha attaccato duramente il parroco, don Gaudenzio Martini, che ha celebrato la funzione alla presenza di troupe televisive e di molti fedeli.

“È stata celebrata una messa con esorcismo per far ammazzare i lupi. Un salto nel buio di secoli - ha protestato Croce secondo quanto riferisce il portale del Verbano Cusio Ossola -. Denunceremo il parroco alla procura per aver celebrato un rito che istiga all’uccisione dei lupi e abbiamo scritto al Vescovo di Novara chiedendo di smettere con questo rito”.

“L’esorcismo è una preghiera per allontanare il male, in questo caso il male che causano i lupi – ha spiegato dal canto suo don Gaudenzio –. È un rito che va avanti dai tempi di Paolo V, tra il millecinquecento e il milleseicento. Io non ce l’ho con i lupi, che, come ho detto nella predica, fanno il loro lavoro e di certo non mangiano insalata, ma con chi li ha messi qui. Faccio anche presente che in chiesa ho disposto la statua e la reliquia di San Valentino e una immagine che ho scaricato appositamente da internet con San Francesco e il lupo di Gubbio”.

“La mia coscienza – ha aggiunto il parroco - è a posto, qui la situazione è diventata insostenibile, continuano ad aumentare di numero e ho raccolto la preoccupazione anche di persone esperte. Non dimentichiamo che un anno fa in Italia un ragazzo è stato sbranato da un orso. La mia comunità è spaventata. Non possono più tenere una mucca o una capra o una pecora perché vivono nel terrore che vengano sbranate. I lupi hanno diritto di vivere, ma anche gli ungulati e le pecore”.

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