CRONACA
Licenziamenti alla Guess di Bioggio, l'azienda si difende: "Notizie incomplete e inesatte"
La difesa di Guess: "Licenziamenti avvenuti tramite disdetta ordinaria". Interrogazione sulla vicenda: "Caso che deve far riflettere sul clima di alcune aziende"
TIPRESS

BIOGGIO – La Guess non ci sta e prende posizione circa le ultime notizie circolate in merito ai licenziamenti di alcuni dipendenti. L'azienda fa sapere alla stampa che i posti di lavoro saltati sono "avvenuti tramite disdetta ordinaria" e motivati dal fatto che "l'azienda si è trovata nelle condizioni di dover riorganizzare un proprio settore". Guess specifica inoltre che le informazioni diffuse dalla stampa "sono incomplete, inesatte e pubblicate senza alcuna preventiva verifica dei fatti con l'azienda". Per tutelare la propria immagine, Guess "sta valutando ogni azione a tutela dei propri diritti, della propria immagine e onorabilità in tutte le sedi competenti", si legge nella nota.

I licenziamenti da Guess sono stati peraltro oggetto di un'interrogazione al Governo a firma di Maurizio Canetta per il gruppo PS-GISO-FA.  "Apprendiamo dalla stampa (La Regione del 17 ottobre) una vicenda perlomeno incresciosa che riguarda un’azienda impiantata nel Luganese (la Guess di Bioggio). Secondo le testimonianze raccolte, lavoratrici e lavoratori per anni hanno subito “ripetute minacce, mobbing, discriminazioni di genere e di natura estetica, molestie e continue ritorsioni”. Le hanno segnalate e denunciate alla direzione, alle risorse umane, al sindacato e al laboratorio di psicopatologia cantonale. Il tutto sarebbe da ascrivere all’atteggiamento di protervia di un vice-direttore, che è stato in un primo tempo sospeso, accompagnato in un percorso psicologico e poi reintegrato. La situazione non è cambiata e le angherie e persino le molestie sessuali sono continuate, con continue minacce di licenziamento", si legge nell'atto parlamentare.

E ancora: "Si tratta di un caso che deve far riflettere sul clima che alcune aziende impongono a collaboratrici e collaboratori, in spregio di ogni regola di civile rapporto di lavoro e umano".

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