Il Pontefice: "Il Vangelo si annuncia con la vita, non solo con i post". Il Cardinale Pietro Parolin: "La chiesa deve abitare la rete"
ROMA – "Ogni persona è volto, non profilo. La sua storia è sacra, non un insieme di dati". Parole di Papa Leone XIV, rivolte ai 1.700 influencer cattolici riuniti a Roma per il primo Giubileo dei Missionari Digitali, evento che ha visto la partecipazione di missionari digitali provenienti da 75 Paesi. Un messaggio forte, diretto a chi annuncia il Vangelo nei nuovi spazi digitali. E un monito preciso: "Siate influenzati da Cristo, non protagonisti della vostra visibilità".
Il Papa ha chiesto di cambiare rotta: meno like e performance, più ascolto, autenticità e testimonianza. "Il Vangelo si annuncia con la vita, non solo con i post", ha ribadito, invitando a uno stile “disarmato, umile, perseverante”, lontano da polemiche e narcisismi spirituali. Niente missionari solitari: "L’altro non è un target ma un fratello". E ancora: "Non abbiate paura delle sfide digitali. Dove tanti si perdono, voi siate luce".
A fare da cornice all’intervento del Papa, anche le parole del Cardinale Pietro Parolin, che ha aperto i lavori ricordando che "la tecnologia oggi non è più solo uno strumento, ma un vero e proprio linguaggio culturale". E la Chiesa non può restare a guardare: "Deve abitare la rete con umanità e creatività, senza ridurre l’annuncio a una strategia. La persona viene prima. Sempre".