Atomiche, missili, droni? Forse un domani. Dazi e terre rare? Colpi di fioretto. L’arma del XXI secolo sono fentanyl e di nitazeni. E anche la Svizzera corre ai ripari
A cura della redazione de ilfederalista.ch
Di “nuova guerra dell’oppio” vi avevamo parlato più di un anno fa, con riferimento da una parte (quella storica) all’odiosa politica di diffusione clandestina dell'oppio tra le popolazioni cinesi per opera del colonialismo britannico durante la prima metà del '800; e dall’altra (con metafora) all’invasione di quell’oppio dei nostri tempi rappresentato dall’algoritmo di TikTok, con il suo forte potere di assuefazione sui giovani (che peraltro fa leva su ormoni oppioidi come le endorfine prodotte dal nostro cervello) e la nota sequela di danni psichici e sociali.
Ma questa volta non vi è più ombra di metafore. Parliamo di una nuova “guerra dell’oppio” in senso letterale, narcotico, ma anche propriamente geopolitico, con un rovesciamento di fronti: l’”odiosa politica di diffusione clandestina della sostanza” avviene sotto la regia di chi governa a Pechino (dove non cade foglia che Xi non voglia) e colpisce i nostri Paesi, dagli Stati Uniti all’Europa.
Per essere precisi, la dizione corretta sarebbe “guerra degli oppioidi”, poiché le sostanze che stanno inondando l’Occidente non sono più oppiacei con derivazione diretta dall’oppio (come la morfina) o semi diretta (come l’eroina) ma sono appunto oppioidi sintetici creati in laboratorio. Stiamo parlando di fentanyl e di nitazeni. Prima di puntare l’obbiettivo su quest’ultima sostanza, due parole sulle responsabilità cinesi e sulle contromisure messe in atto dagli Stati Uniti nella lotta, in particolare, al fentanyl.
L'arma letale di XI, e la risposta di Trump
Dal 2000, più di un milione di americani hanno perso la vita a causa dell'uso di oppioidi, una parte considerevole dei quali è legata al fentanyl. Esso viene normalmente prodotto in Cina e spedito in Messico o Canada prima di essere introdotto illegalmente negli Stati Uniti dalle reti del narcotraffico. Talora sono gli stessi cartelli messicani – e, in misura minore, alcuni gruppi criminali canadesi – a fabbricarlo direttamente a partire da precursori chimici importati dalla Cina, tramite le reti mafiose cinesi (ma a Pechino, come detto, poco o nulla sfugge alla regia del PCC).
Per Donald Trump la lotta alla produzione e al traffico di fentanyl è sin dalla rielezione un caposaldo della sua politica di sicurezza e non solo un problema sanitario. In quest’ottica si possono leggere anche, per quanto in modo non esclusivo, l’inasprimento della politica statunitense sull’immigrazione e, di recente, l’istituzione di barriere doganali contro Messico, Canada e Cina. “Classificando il fentanyl come arma di distruzione di massa” -ha scritto, non senza enfasi, le Grand Continent- gli Stati Uniti avrebbero fatto della crisi degli oppioidi “un fattore strutturante nella politica estera, commerciale e di difesa”.
I nitazeni, 50 volte più potenti del fentanyl
Cosa sono i nitazeni? Si tratta di sostanze totalmente sintetiche "cucinate" nei laboratori delle reti criminali, impossessatesi a loro volta di una formula elaborata negli anni '50 dalla svizzera CIBA AG -che dopo la fusione con Sandoz divenne Novartis nel 1996- come analgesici, mai entrati in commercio in quanto troppo potenti, con rischi elevati di overdose letali anche in quantità minime. La potenza di un nitazene è pari a 50 volte quella del fentanyl, oggi usato in medicina prevalentemente come anestetico aggiuntivo in interventi chirurgici e considerato a sua volta di potenza 50/100 superiore alla morfina.
“Una busta di eroina, ma anche, più ‘innocentemente’, una pastiglia di ecstasy o addirittura uno Xanax di provenienza illegale” e per gli ignari consumatori –spiegava recentemente il Foglio- vi è “un rischio altissimo di incorrere in un’overdose, perché stanno assumendo anche (o soltanto) un nitazene”. Il pericolo maggiore consiste appunto nel fatto che queste sostanze, che comprendono decine di varianti, vengono usate per tagliare altre droghe o entrano anche semplicemente a contatto con esse nei laboratori, con effetti letali: una quantità minima (si calcola attorno ai due milligrammi) può infatti risultare fatale per una persona che ne ignori la presenza.
“Non c’è mai stata un’epoca in cui assumere droghe sia stato così pericoloso”, ha titolato la UK National Crime Agency in un suo recente report, notando come “sempre più spesso i consumatori di stupefacenti non sappiano che cosa stiano introducendo nel loro corpo”. David Tebbet, dell’organizzazione indipendente Transform Drug Policy Foundation, con sede nel Regno Unito: “La potenza dei nitazeni è incredibile. Anche se una persona tollera gli oppioidi, i nitazeni sono così potenti che una quantità minima, equivalente a un granello di sabbia, può contribuire a provocare un’overdose respiratoria”.
Anche in Svizzera si corre ai ripari
Perché questi oppioidi rappresentano, proprio ora, un pericolo per l’Europa? L’ha recentemente spiegato l’Economist: “Gli oppioidi sintetici sono più semplici da produrre rispetto all'eroina, che dipende dalla coltivazione del papavero da oppio e dai capricci di chi controlla i campi”. E infatti nel 2021 “i talebani hanno preso il potere in Afghanistan e vietato la produzione di oppio, minacciando di interrompere l'approvvigionamento di eroina in Europa. Le condizioni di mercato sono quindi mature per la comparsa di una nuova classe di oppioidi sintetici non controllati”. Siccome, d’altra parte, il fentanyl è ormai da tempo noto alle forze dell’ordine di tutto il mondo “molti criminali sono passati ai nitazeni”.
E la Svizzera? Riportava La Tribune de Genève: “Il Canton Ginevra ha ordinato un primo stock di 200 spray nasali di naloxone, l’antidoto in grado di invertire gli effetti di un’overdose da oppioidi. Nonostante al momento i casi legati a sostanze come fentanyl e nitazeni siano ancora sporadici in Svizzera”.