LISCIO E MACCHIATO
Un docente: “Basta dar colpe alla società”. E Tettamanti sui salari dei top manager
Con Danilo Forini parliamo anche del credito di 700 milioni per le università ticinesi e delle polemiche sui semafori in autostrada

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Apriamo Liscio e Macchiato con il credito di oltre 700 milioni proposto dal Governo per USI e SUPSI nel quadriennio 2025-2028. “Il Consiglio di Stato è consapevole delle ricadute positive sull’economia locale e del ruolo centrale che le università giocano per lo sviluppo finanziario e sociale del cantone”, ha detto la consigliera di Stato Marina Carobbio. Ne parliamo con l’ospite di questa mattina, il deputato socialista Danilo Forini, che domani dovrebbe essere eletto vicepresidente del Partito.

Sempre in tema di scuola, la Regione pubblica la lettera di un docente del Liceo di Locarno che prende spunto dal caso della Commercio di Bellinzona: “In questo momento è davvero così urgente riflettere sul disagio giovanile? Secondo me no – scrive -. Prioritario sarebbe piuttosto occuparsi del disagio di un’insegnante che ha il terrore di tornare in aula; oppure del disagio di tutti quanti i docenti cui spetta, in questo delicato periodo dell’anno, il compito di comunicare il voto finale a giovani incapaci – per motivi che sarebbe bello indagare, questo sì – di gestire la frustrazione”.

Sul Corriere del Ticino l’avvocato Tito Tettamanti parla dei salari dei top manager e scrive: “La nostra reazione verso i redditi stratosferici dei campioni nello sport è addirittura di ammirazione, forse perché in quei campi è più facile giudicare la prestazione ed i campioni fanno cose che noi non saremmo mai in grado di fare, mentre riteniamo che vendere caffè o acqua minerale come la Nestlé non dev’essere poi così difficile”. Ma, conclude, i top manager “devono rispondere per le conseguenze del loro agire. Solo così la società potrà accettarli”.

In chiusura, la proposta del consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri che chiede di spegnere i semafori ai portali delle gallerie autostradali in quanto creano colonne a inducono molti automobilisti a riversarsi sulle strade cittadine. Il Corriere del Ticino ha sentito il parere dell’Ufficio federale delle strade.

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