POLITICA E POTERE
La Lega lava i panni. Foletti su Boris Bignasca: un bimbo minkia che fa i sondaggi su Facebook. Caverzasio: "Sano confronto"
Dietro le quinte della riunione di ieri: il capogruppo, entrato in collisione con il presidente dei Giovani leghisti per Expo e la nomina in Procura, ha lasciato per smorzare le tensioni

LUGANO – È stata una discussione “franca e animata”. Su questo concordano tutti. Al centro della riunione del gruppo parlamentare leghista, ieri sera in via Monte Boglia, c’era il ruolo di Michele Foletti. Che ha confermato la sua decisione di lasciare la guida del gruppo in Gran Consiglio. La Lega ha dunque lavato i panni sporchi con l'obiettivo di smorzare tensioni e conflitti personali.

Al di là delle dichiarazioni ufficiali rilasciate a caldo dallo stesso Foletti e dal coordinatore della Lega Attilio Bignasca (leggi l’articolo correlato), l’analisi e il confronto sono stati piuttosto tesi. È chiaro che Foletti è ormai entrato in rotta di collisione con Boris Bignasca, direttore del Mattinonline e presidente dei Giovani leghisti, che non ha preso parte al vertice di ieri. E la sua decisione di lasciare la carica nasce anche dalla volontà di smorzare il conflitto evitando che il rogo si estenda all’interno della Lega.

Foletti ha deciso dunque di lasciare per disinnescare le tensioni sorte con Boris Bignasca nelle ultime due settimane sostanzialmente su due temi: il referendum contro il credito per Expo 2015 – sul quale il deputato e municipale di Lugano non è d’accordo – e la candidatura di Sabrina Aldi alla carica di procuratrice pubblica in quota Lega. Nome sul quale Foletti nutriva qualche perplessità. Un altro elemento precedente di tensione tra Foletti (e Marco Borradori) e via Monte Boglia riguarda il moltiplicatore di Lugano.

A determinare le dimissioni di Foletti è stata da una parte l’accusa che gli è stata rivolta: non sei un buon capogruppo perché non sei riuscito a fare eleggere la nostra candidata alla Procura, gli è stato rimproverato in sostanza. Dall’altra il fatto di essersi trovato, senza una preventiva discussione, di fronte al fatto compiuto: la decisione dei vertici leghisti di lanciare il referendum contro Expo 2015.

L’idea di raccogliere le firme contro il credito è nata da Boris Bignasca, che dopo il voto parlamentare sul credito ha pubblicato sul suo profilo Facebook un mini sondaggio: sareste d’accordo di lanciare il referendum contro l’Expo? Il giorno dopo, era mercoledì 16 aprile, suo zio Attilio è arrivato in Gran Consiglio con un foglio che ha sottoposto al gruppo parlamentare chiedendo ai deputati leghisti di firmare l’adesione al referendum.

Ieri sera Foletti non ha usato parole dolci contro Boris Bignasca, affermando che all’interno della Lega non si discute più (anche animatamente, come ai tempi del Nano), che le cose si decidono dietro le spalle del gruppo in via Monte Boglia, assecondando un “bimbo minkia che fa i sondaggi su Facebook”.

Dopo lo sfogo, Foletti ha ribadito la sua posizione e ha messo sul tavolo la sua testa di capogruppo per smorzare le tensioni e andare avanti.

Sul fronte Magistratura, il gruppo ha deciso che sosterrà la riapertura del concorso per la nomina del nuovo procuratore pubblico dopo la dimissioni di Valentina Item. No quindi all’ipotesi di una “subentranza” di Sabrina Aldi, che era arrivata seconda nella votazione finale del Parlamento.

Il posto di Foletti va a Daniele Caverzasio: “Come parlamentari – dice a liberatv - dobbiamo avere la nostra autonomia, siamo grandi e vaccinati e perfettamente in grado di decidere con la nostra testa, al di là delle posizioni di via Monte Boglia, che poi nel 90% dei casi sono condivise da tutti. Il problema sta anche nei modi, più che nella sostanza. Bisogna tornare a discutere di più e la riunione di ieri è servita a portare serenità nel gruppo”.

Un po’ di sano confronto e di conflittualità ci sta in un movimento come il nostro, aggiunge Caverzasio. “Oggi abbiamo delle responsabilità di governo ma dobbiamo anche lasciare un po’ di libero sfogo allo spirito battagliero che da sempre caratterizza la Lega, anche se ogni tanto esce in modo prorompente. Michele Foletti resta uno dei nostri punti di riferimento principali, in virtù della sua preparazione ed esperienza politica, e sappiamo che potremo continuare a contare su di lui. Questa è la cosa più importante, al di là dei conflitti personali”.

emmebi

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