POLITICA E POTERE
Media Markt e la notte di follia da ‘super prezzi’, la difesa del Governo: “Per inesperienza si è peccato di ingenuità”
Il Consiglio di Stato, rispondendo a un’interrogazione del deputato leghista Fraschina sul tema, difende la “libertà di marketing” del negozio ma ammette: “Inaccettabile che la viabilità pubblica sia compromessa da eventi di questo tipo”

BELLINZONA – Era il 24 ottobre quando l’iniziativa “Chi dorme non piglia prezzi”, organizzata da Media Markt per festeggiare il suo sedicesimo compleanno, scatenò il parapiglia all’esterno del centro commerciale di Grancia e per le strade.

Almeno duemila furono infatti le persone che si accamparono fin dalle prime ore dell’alba all’entrata del negozio per accaparrarsi uno degli articoli elettronici a 9.95, creando tensioni e qualche malore all’interno della ressa e ingorghi in autostrada.

Un esito che aveva fatto gridare allo scandalo molti. Fra questi anche il deputato leghista Stefano Fraschina che con una caustica interrogazione chiedeva al Governo se non riteneva “inconcepibile e pericolosa l’organizzazione di eventi di simili proporzioni?” E ancora: “Si ritiene accettabile far pervenire sin dalle prime ore dell’alba migliaia di persone, consapevoli dell’intasamento che avrebbe comportato?”

Domande rimaste inevase fino a qualche giorno fa, quando il Consiglio di Stato ha finalmente risposto all’interrogazione, difendendo da un lato il diritto al “libero marketing” di Media Markt, non senza qualche critica alle carenze organizzative, e dall’altra se stesso in quanto non era stato informato sull’iniziativa e ha quindi peccato di ingenuità, insieme ai promotori.

Scrive infatti il Consiglio di Stato: “Nessuna autorità era stata informata dell’intenzione di organizzare un simile evento e nessuno, neppure il promotore, avrebbe mai immaginato un’affluenza tanto numerosa”.

Insomma, “per inesperienza si è peccato di ingenuità”, si scusa il Governo. Il Cantone però, specificano, non ha intenzione per il futuro di proibire simili manifestazioni, ma promette che d’ora in poi “vigilerà attentamente”, ammettendo che “è inaccettabile che la viabilità pubblica venga compromessa da eventi di marketing di questo tipo”.

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