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04.11.2015 - 15:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

Il Governo dà luce verde alla tassa di collegamento: 18milioni di entrate, bonus per i virtuosi ed esclusione per le regioni periferiche

La tassa, a partire dai 50 posti auto, sarà differenziata secondo la destinazione dei posteggi con diversi prezzi per commerci e dipendenti. Non tassati invece quelli per i residenti. Chiesto anche un credito quadro per il trasporto pubblico

BELLINZONA – Due importanti messaggi sulla mobilità quelli licenziati oggi dal Consiglio di Stato, tra cui figura l’annosa tassa di collegamento proposta dal ministro Claudio Zali.

La versione “2.0” della tassa ha  il  duplice  obiettivo  di  ingenerare  un  orientamento  della  domanda  di  mobilità  verso  modalità  più  sostenibili e  di  finanziare  circa  un  terzo  della  spesa del trasporto pubblico a carico del Cantone. Questa è nata, si legge nella nota odierna, da un’ampia  consultazione  degli  enti  interessati  (Comuni,  Commissioni  dei  trasporti  e  Associazioni)  svolta  negli  scorsi  mesi. Nel dicembre scorso, approvando il principio della misura, il Gran Consiglio aveva infatti incaricato il  Consiglio di Stato  di presentare un messaggio specifico che illustrasse nel dettaglio le intenzioni. La proposta  ora  inviata  al  Parlamento  presenta  la  strategia  e  i  dettagli  della  tassa. Ecco quindi cosa prevede.

La  tassa  sarà  a  carico  dei  proprietari  di  posteggi  con  una  dimensione  a  partire  da  50  posti  auto  e  sarà  differenziata  secondo  la  destinazione  degli  stessi:  i  posteggi  per  residenti  non  verranno tassati; quelli a servizio dei commerci verranno tassati da 1 a 3 franchi al giorno di  utilizzo e quelli destinati ai dipendenti da 1 a 5 franchi al giorno.

I generatori  di  importanti  correnti  di  traffico  che  si  dimostreranno  particolarmente  virtuosi  (riduzione di posteggi unita alla promozione della mobilità aziendale, del carpooling e di altre modalità sostenibili) potranno beneficiare di una riduzione della tassa.

Il  Consiglio  di  Stato  intende  fissare  per  il  primo  anno  la  tassa  a  1.50  franchi /giorno  per  i  commerci e 3.50 franchi /giorno per i dipendenti e genererà un’entrata di 18 milioni di franchi.

Nelle regioni periferiche, dove vi sono meno problemi di traffico, la tassa non sarà applicata. Con  questa  modifica  legislativa  si  concretizza  un  ulteriore  passo  verso  una  mobilità  più  sostenibile sia in termini di  impatto territoriale e ambientale sia in termini finanziari.

Secondo credito quadro per il finanziamento delle prestazioni di trasporto pubblico

Sempre oggi, il Consiglio di Stato ha licenziato un secondo messaggio riguardante la richiesta di un secondo credito quadro per il finanziamento delle prestazioni di trasporto pubblico.

Il servizio di trasporto pubblico è finanziato per circa il 35% dall’utente e per la restante parte  dagli enti pubblici: Confederazione, Cantone e Comuni. In  Ticino  sono  operanti  10  imprese  di  trasporto  ferroviario  e  bus  con  110  linee  che  percorrono  annualmente  circa  18  milioni  di  chilometri  coprendo  in  maniera  estesa  tutto  il  territorio cantonale. Questo  servizio,  che  riscontra  una  continua  crescita  di  utenza  e  apprezzamento  per  la  sua  qualità, comporta costi annui per gli enti pubblici superiori a 130 milioni di franchi. In base ai dispositivi della Legge sui trasporti pubblici (LTPub), il Gran Consiglio è tenuto a  determinare ogni quattro anni i contributi cantonali destinati al trasporto pubblico, allo scopo  di  disporre  di  un  quadro  di  riferimento  finanziario  che  permetta  al  Consiglio  di  Stato  la  necessaria pianificazione.

Con il Messaggio licenziato oggi, il Consiglio di Stato chiede al Parlamento lo stanziamento di un credito di 290.4 milioni di franchi , di cui 226.8 milioni a carico del Cantone e il restante  importo a carico dei Comuni, per il finanziamento per il periodo 2016 -19 delle prestazioni di  trasporto pubblico.

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