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07.09.2016 - 09:180
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:41

9 febbraio, il Norman furioso. Gobbi si scatena contro PLR, PPD e PS: "La loro proposta di applicazione dell'iniziativa è un aborto politico"

Dopo le critiche espresse ieri da Manuele Bertoli, oggi è il ministro leghista a far sentire la sua voce. E ci va giù durissimo: ""Sembra che la storia non abbia insegnato nulla ai rappresentanti di quelli che vengono definiti partiti storici


BELLINZONA - "È un aborto politico". Ci va giù durissimo Norman Gobbi nel commentare la proposta della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale per l'applicazione del 9 febbraio. Una proposta che nel nostro Cantone ha suscitato reazioni molto negative, quasi esterrefatte, da destra a sinistra. Ieri, infatti, aveva fatto sentire la sua voce anche il ministro Manuele Bertoli, criticando duramente quella che più che una soluzione al rompicapo dell'iniziativa UDC appare un aggiramento bello e buono della volontà popolare. 

 

"Andrò dritto al punto e non sceglierò mezze parole: si tratta per certi versi di un aborto politico! E non sono certo i cittadini svizzeri a uscirne vincitori, la cui volontà viene aggirata", scrive questa mattina Norman Gobbi in un intervento pubblicato sul Corriere del Ticino. "La maggioranza PLR-PPD-PS della Commissione - annota ancora il Consigliere di Stato leghista - ha deciso di delegare la decisione sull’attuazione di qualsiasi misura di controllo dell’immigrazione a un organo terzo, ossia al comitato misto Svizzera-UE. Ed è per questo che la proposta dipinta dal PPD come federalista, tale non è. Infatti, dal testo proposto dalla maggioranza commissionale emerge che il Cantone può sì richiedere, la Confederazione può anche proporre, ma è il comitato misto a poter decidere. In poche parole i Cantoni non saranno altro che organi richiedenti ma non potranno mai attuare misure che dovrebbero – anzi devono! – essere di loro competenza. Con la proposta della maggioranza commissionale PLR-PPD-PS non solo si cede la sovranità decisionale (indebolendo la posizione contrattuale già esigua del Consiglio federale), ma – peggio – si rinuncia pure all’automatismo delle misure, che saranno sempre e comunque verificate dal comitato misto". 

 

Secondo Gobbi la proposta di applicazione di PLR, PPD e PS, oltre a non rispettare la volontà popolare, "peggiora ulteriormente le nostre posizioni nei confronti dell’UE".

 

"Sembra – conclude il ministro nel suo articolo pubblicato dal CdT - che la storia non abbia insegnato nulla ai rappresentanti di quelli che vengono definiti partiti storici. Eppure, in passato, le cittadine e i cittadini dello splendido Paese in cui viviamo hanno dimostrato di essere stati più lungimiranti dei loro rappresentanti. E a mio modo di vedere, il 9 febbraio 2014 è stata una di quelle occasioni".

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