POLITICA E POTERE
Giornalisti del Caffè a processo per gli articoli sulla Clinica Sant'Anna. Scatta l'appello a favore della libertà di stampa: "Mai successa una cosa simile in Svizzera"
I primi firmatari sono Matteo Pronzini, Jacques Ducry, Gianni Frizzo, Giuseppe Sergi, Gianfranco Domenighetti, Sergio Rossi, Christian Marazzi, Renato Martinoni, Franco Cavalli. Ecco il testo integrale e le coordinate per chi volesse sottoscriverlo
POLITICA E POTERE

Quattro giornalisti del Caffè a processo dopo la denuncia della Clinica Sant'Anna. Clamorosa protesta del domenicale che esce con la prima pagina bianca

08 GENNAIO 2017
POLITICA E POTERE

Quattro giornalisti del Caffè a processo dopo la denuncia della Clinica Sant'Anna. Clamorosa protesta del domenicale che esce con la prima pagina bianca

08 GENNAIO 2017

Il procedimento penale contro il settimanale il Caffè promosso dalla clinica Sant'Anna (appartenente al Gruppo Genolier, uno dei maggiori privati nel settore sanitario), impone domande e suscita preoccupazione per l'indispensabile ruolo dell'informazione e, nello specifico, delle inchieste giornalistiche. 


Nei mesi scorsi  il Caffè ha cercato di rispondere ad alcuni interrogativi, tutt'ora irrisolti, di primario interesse pubblico: salute e sanità, ospedali, sicurezza e qualità delle cure a fronte di una spesa annua miliardaria in costante crescita. 

 

Al Caffè - accusato di diffamazione e concorrenza sleale - non viene contestato alcun errore o imprecisione. Semplicemente si rimprovera... la pubblicazione stessa; cioè di aver condotto un'inchiesta giornalistica pubblicando, con assiduità, servizi sul tragico errore medico avvenuto nel 2014, ovvero l’asportazione dei seni ad una paziente per uno scambio di identità.

 

Solo per questo quattro giornalisti del Caffè saranno processati.
 

È un fatto unico in Svizzera e probabilmente non è mai successo nella storia recente dei Paesi democratici d’Europa che il direttore, il vicedirettore, il caporedattore e una giornalista di una stessa testata siano messi sotto accusa e processati in relazione ad uno stesso fatto, ad una stessa inchiesta giornalistica. 
 

Tutto questo è indicativo della pesante minaccia che grava oggi in Ticino sulla libertà di stampa e sul diritto di cronaca, valori fondamentali  garantiti dalla Costituzione.
 

Diritto di pensiero, di parola, di informazione sono la base della democrazia. Principi che la Corte europea dei diritti dell’uomo difende anche a tutela del ruolo della stampa, sottolineando il rischio che ogni sanzione penale ne possa condizionare l’attività.
 

Cercare di zittire la stampa, di far tacere l'informazione altro non è che una prova di forza che priva i cittadini del diritto di chiedere e ottenere risposte alle loro legittime domande.
 

La difesa della libera informazione è oggi indispensabile in una realtà dove la pluralità giornalistica si sta drammaticamente impoverendo.
 

Primi firmatari


Matteo Pronzini, Jacques Ducry, Gianni Frizzo, Giuseppe Sergi, Gianfranco Domenighetti, Sergio Rossi, Christian Marazzi, Renato Martinoni, Franco Cavalli.


Le adesioni sono da indirizzare a solidarieta@bluewin.ch

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