In particolare si parlerà dell’allentamento del carcere per i pirati della strada e della non introduzione dei cosiddetti “alcolock”, i test alcolemici bocca-motore. Una linea più soft rispetto all’attuale sostenuta anche dal Consiglio Federale.
Ma a gettare benzina sul fuoco del dibattito c’è la direttrice dell’Ufficio prevenzione infortuni (UPI) Brigitte Burhmann che ha rilasciato delle dichiarazioni durissime: “Una rinuncia sarebbe fatale per la sicurezza stradale. Se la revisione dovesse passare, i lobbisti dell’automobile avranno le mani sporche di sangue”.
Parole che hanno inevitabilmente suscitato una reazione da parte dei critici di Via Sicura, come il Consigliere Nazionale della Lega Lorenzo Quadri:"Mi piacerebbe sapere - ha scritto il deputato su Facebook - come si permette la burocrate dell'UPI, pagata con le imposte dei cittadini automobilisti compresi, di accusare chi vuole correggere le distorsioni più plateali di via sicura - che è un programma ideologico voluto per criminalizzare gli automobilisti, in base al quale un eccesso di velocità senza alcuna conseguenza viene sanzionato più duramente di una rapina - di essere dei "lobbysti dell'automobile con le mani sporche di sangue. Ennesima dimostrazione che in certi uffici federali è ora di fare repulisti".