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07.02.2019 - 18:120

Siamo in apnea, dateci ossigeno! Il PG Pagani lancia l'allarme: "Il Ministero pubblico è un investimento. A Ginevra 44 procuratori, in Ticino 21"

Il PG ribadisce l'urgenza della nomina di un procuratore straordinario. E dice: "Abbiamo 40 milioni sequestrati che in parte potrebbero confluire nelle casse dello Stato"

di Andrea Pagani (da Opinione Liberale) *

 

Il Ministero pubblico è un anello fondamentale della complessa catena della Giustizia penale che, da anni ormai, si trova confrontata con un carico di lavoro notevole.

 

I più recenti dati statistici parlano da sé: nel periodo 2011-2018 si sono registrati, in media, 11’562 nuovi procedimenti penali all’anno e l’attività dei procuratori pubblici e dei loro collaboratori nel 2018 è stata nuovamente considerevole alla luce del fatto che sono stati emessi 6’844 decreti d’accusa (negli ultimi 8 anni la media è stata di 6’264), 230 atti d’accusa (negli ultimi 8 anni la media è stata di 180; da qui la nota conseguente difficoltà del Tribunale Penale cantonale ad aggiornare tempestivamente alcuni dibattimenti per giudicare imputati a piede libero), 4'544 decreti d’abbandono e decreti di non luogo a procedere (negli ultimi 8 anni la media è stata di 5’013).

 

Aggiungasi che nel 2018 il Ministero pubblico ha ricevuto 295 domande di assistenza giudiziaria internazionale (negli ultimi 8 anni la media è stata di 284); anche in questo particolare ambito d’attività si riscontra quindi stabilità in ordine alle entrate. Il 2018 è stato inoltre caratterizzato da un

 vertiginoso aumento delle richieste di informazioni alla Procura da parte di altre autorità. Si tratta di procedure che si sono attestate al numero di 6’260 a fronte di una media, negli ultimi 8 anni di 3’688. Anche questo dato statistico preoccupa poiché l’incapacità del Ministero pubblico d’evadere tempestivamente queste puntuali domande rallenta i procedimenti amministrativi pendenti presso gli uffici roganti.

 

Sotto il profilo qualitativo occorre mettere in risalto quanto segue. Al termine dell’ultimo anno sono risultati pendenti 3’749 incarti attivi. Il numero di procedure inevase si è dunque avverato ancora una volta in aumento di (ben) 437 unità. Il dato è allarmante se solo si considera che è da 8 anni in costante crescita senza che il Ministero pubblico abbia potuto beneficiare di un potenziamento di Magistrati, di Segretari giudiziari e/o di personale amministrativo.

 

L’ultimo potenziamento è avvenuto al momento del passaggio, ad inizio 2011, dal Codice di procedura cantonale a quello federale.

 

Fatta questa generica premessa, occorre rilevare che a soffrire maggiormente del cronico aumento di lavoro è la Sezione finanziaria del Ministero pubblico. Ancora un dato: a fine 2010 i procedimenti penali attivi presso questo specifico settore di attività erano 1’509; a fine 2017 i dossier pendenti erano 2’518.

 

Si consideri inoltre, in questo contesto, che a partire dall’inizio del 2011 hanno lasciato la Procura 6 procuratori pubblici che prestavano servizio proprio nel perseguimento dei reati economici-finanziari. Di conseguenza in 8 anni il 66% della relativa Sezione ha cambiato volto. Trattasi, a non averne dubbio, di un turnover elevatissimo che ha inciso e incide in maniera importante sulla celerità di avanzamento soprattutto degli incarti complessi.

 

È per questo motivo che nel corso del 2018 si è chiesto al Consiglio di Stato di provvedere alla nomina di un procuratore pubblico straordinario per almeno 5 anni con l’intenzione di dedicarlo alla direzione di alcuni procedimenti penali sensibili, datati e complessi attribuiti alla Sezione finanziaria.

 

Richiesta che si spera abbia ad essere accolta in tempi brevi per poter mettere in moto al più presto l’iter che porti alla modifica della Legge organica giudiziaria ad opera del Gran Consiglio.

 

Del resto il Ministero pubblico non è da considerare un costo dello Stato, bensì un investimento. Nuovamente un dato: attualmente, senza contare quelli bloccati presso le banche private, vi sono sotto sequestro 40 milioni. Averi patrimoniali, questi, che grazie ad un’efficace e celere attività della Procura potrebbero, in parte, confluire nelle casse dello Stato per ordinata confisca. Il tutto, evidentemente, a beneficio della cittadinanza tutta.

 

Un’ultima considerazione. Il Ticino è paragonabile al Canton Ginevra in punto alla necessità di risorse in seno alla Procura: la popolazione ginevrina non è molto più ampia della nostra, i due Cantoni sono entrambi piazze finanziarie e confinano con altri Paesi. Ebbene: in Ticino operano 21 procuratori; a Ginevra 44. Ecco almeno in parte spiegata la mancata celerità d’avanzamento di alcune inchieste.

 

* procuratore generale

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