di Christian Vitta *
La digitalizzazione ha dato avvio ad una trasformazione globale. Questa trasformazione porta con sé molti quesiti tra i quali, quello centrale, è se la macchina arriverà mai al punto di sostituire l’essere umano.
La macchina modificherà certamente il mondo del lavoro: nuove professioni e nuove forme di lavoro nasceranno. I computer e le macchine sostituiranno le attività più meccaniche e ripetitive. Mentre i lavori che richiedono quelle doti che sono proprie dell’essere umano non saranno facilmente sostituibili.
In questo senso sarà importante accrescere ancora di più le conoscenze e sviluppare il pensiero in modo che l’uomo possa dirigere e indirizzare la trasformazione e non limitarsi a subirne gli effetti. La macchina dovrà essere al servizio dell'uomo e supportarlo nelle sue attività quotidiane, facilitandone lo svolgimento.
Per questo motivo occorre dare maggior spazio alle qualità proprie dell’essere umano, quali la creatività, la sensibilità, l’intuito, la capacità di interagire e di creare relazioni, sviluppando anche la capacità di vivere e utilizzare le emozioni.
La digitalizzazione tende a uniformare e anche a isolare le persone, ciò che riduce il potenziale umano. È pertanto necessario esortare le persone a sviluppare la propria unicità e individualità, potenziando le proprie doti e i propri talenti.
L’insegnamento non dovrà limitarsi a trasmettere le conoscenze tecniche per l’utilizzo delle nuove tecnologie ma dovrà essere in grado di formare persone capaci di sviluppare un proprio pensiero creativo, di ragionare, di individuare, attivare e incrementare le proprie potenzialità e, insieme, di vivere le emozioni, in modo da fare la differenza rispetto ai computer e le macchine.
Occorrerà accompagnare e sostenere le persone, stimolando l’interazione, il dialogo e lo scambio così da creare una forte unione che possa permettere all’essere umano di progredire e avanzare.
In fondo la trasformazione tecnologica, affinché possa essere non solo gestita ma sfruttata nelle sue diverse opportunità, deve essere accompagnata da una crescita e da un’evoluzione personale. Questo processo volto a rafforzare l’individuo permette anche di infondere nelle persone quel necessario senso di fiducia che facilita la gestione di questa trasformazione, che, come ogni cambiamento porta con sé timori e incertezze.
Valorizziamo quindi l’unicità dell’essere umano per affrontare insieme e con più forza il cambiamento e per costruire un futuro in cui ognuno possa realizzare le proprie potenzialità.
* consigliere di Stato, direttore DFE