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14.02.2019 - 17:100

Confederazione contraria al blocco dei ristorni, la Lega: "Condanna la Svizzera a venire presa in giro dall'Italia e il Ticino a farsi carico da solo dei costi esorbitanti"

La Lega dei Ticinesi ha "preso atto con sconcerto, ma senza nessuna sorpresa," della risposta del CF ad una interpellanza di Quadri. E non mancano le bordate a Cassis...

SVIZZERA – Il Consiglio Federale ha risposto all'interpellanza del Consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri in merito a un eventuale appoggio del CF al Ticino in caso di decisione di blocco dei ristorni da parte di una maggioranza del Cds. Una risposta che suscita "sconcerto" dalle parti di Via Monte Boglia.

Attraverso un comunicato stampa, la Lega dei Ticinesi dichiara di "aver preso atto con sconcerto, ma senza nessuna sorpresa, della risposta del Consiglio federale all’interpellanza del consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri".

"Il CF – si legge nella nota – nella sua presa di posizione ribadisce il proprio njet a qualsiasi misura volta a far efficacemente valere le ragioni elvetiche nei confronti dei vicini a sud. E dire che quattro anni Eveline Widmer Schlumpf aveva promesso la disdetta unilaterale della Convenzione del 1974…".

E ancora: "Con i suoi reiterati inviti a proseguire sempre e comunque sulla via, ampiamente dimostratasi fallimentare, del dialogo inconcludente, il CF condanna la Svizzera a venire presa in giro in eterno dalla vicina Repubblica ed il Ticino a continuare a farsi carico, da solo, dei costi esorbitanti – stiamo parlando infatti di oltre 83 milioni di Fr all’anno – della Convenzione del 1974, vetusta e superata dagli eventi".

"Stante la volontà del CF di perpetrare l’attuale situazione di stallo, il CdS non ha più a questo momento alcuna scusa per non prendere in mano la situazione e decidere, già alla sua prossima seduta, il blocco dei ristorni, a più riprese proposto dagli esponenti leghisti Gobbi e Zali"

La Lega si "interroga infine sulla posizione del CF Cassis (PLR) sulla risposta all’interpellanza Quadri: se è vero che Cassis, come dalle sue ultime dichiarazioni, è “irritato” con l’Italia per il continuo temporeggiamento sul nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri, avrebbe dovuto opporsi ad una presa di posizione dal tenore tanto rinunciatario. Chissà perché, c’è invece il sospetto che il ministro PLR, con le sue dichiarazioni “bellicose” nei confronti del Belpaese, abbia semplicemente voluto reggere bordone al suo partito cantonale che, dato il periodo elettorale, ha pensato bene di fotocopiare le posizioni della Lega contrarie ai ristorni (“politica Xerox”).".

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