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05.12.2019 - 15:360

Caso imam di Viganello, Quadri interpella il Consiglio Federale: "Perché Jelassi collabora con enti pubblici?"

Il Consigliere Nazionale leghista porta la questione sui banchi del Consiglio Federale: "C'è forse un problema di passaggio d'informazioni all'interno dell'Amministrazione federale?"

BERNA – Il caso dell'imam di Viganello Samir Radouan Jelassi finisce sui banchi del Consiglio Federale. A portarlo è il Consigliere Nazionale leghista Lorenzo Quadri che, tramite un'interpellanza, chiede lumi al Governo svizzero. La questione – lo ricordiamo – è stata oggetto di un infuocato botta e risposta tra Quadri e Raoul Ghisletta, presidente della sezione di Lugano del PS.

"E’ noto – scrive Quadri nell'atto parlamentare – che la Segreteria di stato della migrazione (SEM) ha bloccato la concessione della cittadinanza elvetica all’imam tunisino Samir Radouan Jelassi, attivo presso la moschea di Viganello (Lugano), ritenendo che egli  costituisca “una compromissione duratura della sicurezza interna ed esterna della Svizzera”. Ciò è accaduto nell’ottobre 2018".

E ancora: "Risulta poi che la citata moschea – stando a quanto trapelato a margine dell’inchiesta sul radicalizzatore islamista attivo in “Argo1” cui è stata recentemente revocata la cittadinanza svizzera e in altre situazioni pubblicamente note -  sarebbe stata frequentata  da musulmani radicalizzati e da persone poi condannate all’estero, o partite in territori di conflitto per combattere nelle fila di Daech".

"Benché nessun procedimento penale risulti aperto nei confronti dell’imam, è altresì vero che in una piccola comunità islamica come quella ticinese, “una decina di persone radicalizzate” non sono poca cosa. Nelle loro prese di posizione pubbliche, l’ imam ed il suo rappresentante legale hanno evocato la collaborazione di Jelassi con enti pubblici federali e cantonali nell’ambito della formazione e dell’integrazione: in particolare con il DECS e con la Segreteria di stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI), allora diretta da Mauro Dell’Ambrogio".

Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte al Consiglio Federale da Lorenzo Quadri:

1. Come giudica il CF la situazione creatasi attorno all’imam Jelassi? In base a quali solidi elementi la SEM è giunta alla decisione di bloccare la concessione della cittadinanza svizzera all’imam ritenendolo una  “duratura compromissione della sicurezza interna ed esterna” del nostro Paese?

2. Corrisponde al vero che, a margine delle perquisizioni eseguite nell’ambito dell’inchiesta a carico del radicalizzatore attivo in Argo1 e condannato in via definitiva dal TPF, anche la moschea in cui opera l’imam Jelassi fu oggetto di verifiche da parte delle autorità di polizia federali e cantonali? Se sì, come valuta il CF  il fatto che la comunità e lo stesso imam negarono tale circostanza?

3.  Come giudica il CF fatto che l’ imam Jelassi, che la Segreteria di Stato per la migrazione sospetta di legami con il terrorismo islamico, abbia collaborato con la SEFRI?  C’è forse un problema di passaggio d’informazioni, all’interno dell’amministrazione federale, su temi della massima sensibilità ed importanza?

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