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22.02.2020 - 09:000

"Se in Ticino arrivasse il Coronavirus, che succederà nelle nostre dogane?", Galeazzi interpella il Governo

"Oramai è appurato che il virus è arrivato nel Nord Italia e non è molto distante dal Ticino. Se ci fosse bisogno in caso d’emergenza sanitaria (visto la gravità dell’epidemia) nelle nostre dogane come si reagirebbe?"

BELLINZONA – I casi di Coronavirus in Lombardia stanno causando preoccupazione anche in Ticino. Tiziano Galeazzi, interpretando probabilmente il sentimento di insicurezza di molti, interpella il Governo chiedendo se sia il caso di monitorare le dogane e se si è pronti, in caso di necessità a prendere misure drastiche, senza scordare la comunità cinese nel nostro Cantone.

“Si è calcolato, spiega l’infettivologo Massimo Galli, professore all’Università di Milano-OspedaleSacco, «che per questi virus la distanza di sicurezza è 1 metro e 82 cm affinché le particelle emesse da colpi di tosse e starnuti non possano raggiungere l’altro». Non di meno si trasmette pure per via “aerea” (nell’aria) I coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta anche attraverso la saliva, tossendo e starnutendo; con contatti diretti personali (come toccare o stringere la mano e portarla alle mucose); toccando prima un oggetto o una superficie contaminati dal virus e poi portandosi le mani (non ancora lavate) sulla bocca, sul naso o sugli occhi (anche se questa trasmissione è più difficile)” scrive il democentrista. “È stato inoltre appurato che i coronavirus possono resistere sulle superfici a temperatura ambiente fino a 9 giorni ma è anche stato stabilito che questi virus muoiono nel giro di 1 minuto quando subiscono una normale disinfezione con: candeggina, acqua ossigenata, alcol”.

A far paura è anche il fatto che il virus potrebbe essere trasmesso anche da persone che, pur avendo già l’infezione, non mostrano di avere sintomi, rendendo importante l’isolamento dei pazienti e la quarantena di tutti coloro che hanno avuto contatti con i malati.

“Oramai appurato che anche nel Nord Italia (il virus, ndr) è arrivato e non molto distante dal Ticino, quindi con la presente interpellanza chiedo al Consiglio di Stato:

A) Ritiene opportuno iniziare a monitorare la situazione anche alle dogane ticinesi? Se si, vi sono i mezzi e personale per poter monitorare con apparecchi specialistici (temperatura corporea) gli utenti della strada che tutti i giorni entrano ed escono dai nostri confini? Se no, che altro tipo di controllo vien messo in campo per la prevenzione?

B) Se ci fosse bisogno in caso d’emergenza sanitaria (visto la gravità dell’epidemia) nelle nostre dogane come si reagirebbe?

C) Il Cantone ha contatti regolari con la comunità cinese in Ticino? Questo per capire se vi sono stati cittadini cinesi che durante le ferie del capodanno cinese sono partiti e rientrati a domicilio. Quali riscontri ci sono stati?”

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