POLITICA E POTERE
Tami denunciata dalla Federazione svizzera delle comunità israelite per violazione della norma penale contro il razzismo
La donna, commentando la sua partecipazione a una manifestazione di estrema destra nel 2016 e il mancato sostegno dell'UDC (da cui si è dimessa), ha rilasciato dichiarazioni che hanno sconvolto la FSCI. "E il fatto che resti candidata..."

BELLINZONA - La Federazione svizzera delle comunità israelite denuncia Liliane Tami, la candidata capriaschese che nel 2016 aveva partecipato a una commemorazione di estrema destra al Cimitero Maggiore di Milano, inneggiando a atteggiamenti vicini al fascismo, per violazione della norma penale contro il razzismo. Sebbene assolta penalmente per la questione della anifestazione, il presidente dell'UDC Marchesi le ha tolto il suo sostegno, lei stessa, dopo aver spiegato la sua visione a vari media, ha deciso di dimettersi dal partito.

Ora arriva la denuncia. "Ora sussiste la speranza che Tami sia finalmente chiamata a rispondere dalle autorità di perseguimento penale. Che continui a presentarsi come candidata per gli organi democratici di Capriasca e non vi rinunci è preoccupante, scandaloso e sfrontato", incalza la Federazione svizzera delle comunità israelite, che ha esaminato a fondo quanto dichiarato dalla donna.

"Già nell’intervista rilasciata al Corriere del Ticino e riportata nello stesso articolo (dove si parlava della partecipazione alla manifestazione, ndr) esprimeva nuovamente simpatie per l’ideologia nazionalsocialista. Nella successiva intervista televisiva su Teleticino Liliane Tami ha fatto altre dichiarazioni in merito alla sua visione del mondo. Per esempio, ha detto che Hitler aveva molto a cuore la questione ebraica e che il genocidio perpetrato ai danni degli ebrei doveva essere visto solo nel contesto degli eventi bellici. Infine, Tami ha designato la cifra di sei milioni di ebrei assassinati come fondamentalmente gonfiata e come un semplice «numero simbolico»", spiega la nota.

"La Federazione si mostra scioccata dalla visione del mondo a cui Liliane Tami evidentemente aderisce. La FSCI considera le affermazioni fatte nell’intervista a Teleticino come negazione e grave banalizzazione della Shoah, che sono considerate un reato penale ai sensi della norma penale contro il razzismo di cui all’articolo 261bis CP". Da qui la denuncia per violazione della norma penale contro il razzismo.

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