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05.02.2024 - 16:130
Aggiornamento: 16:30

Preventivo, che passione! Gianella: stiamo per schiantarci. Morisoli: "Immorale". E Bignasca attacca UDC, PS e Verdi

È cominciato in Gran Consiglio il dibattito sui conti. Agustoni contro gli allarmisti. Sirica: "Tagli figli della politica degli sgravi"

di Andrea Leoni

BELLINZONA - Tra citazioni più o meno dotte, fiabe, metafore e pizzicotti polemici, è cominciato questo pomeriggio a Bellinzona il dibattito in Gran Consiglio dedicato al preventivo 2024. Un dibattito che si annuncia torrenziale, anche a causa delle decine di emendamenti presentati dai vari gruppi politici. Dovrebbe durare un paio di giorni, se va bene. In aula si è arrivati con un rapporto di maggioranza sottoscritto da PLR, Centro e Lega, frutto di un fragilissimo accordo che ha peggiorato il deficit dai 95 milioni stimati dal Governo a 122. Contro il preventivo sono stati presentati rapporti di minoranza da parte di UDC e PS/Verdi.

La parte più gustosa della prima parte del dibattito, è stata sicuramente quella meno istituzionale e più partitica, dove le diverse forze politiche hanno espresso il proprio punto di vista sulla politica finanziaria del cantone. E qui sono emerse tutte le differenze e le distanze che hanno portato il Gran Consiglio ad affrontare a febbraio un messaggio che per tradizione si vota a dicembre. Si diceva di citazioni, fiabe e metafore e proprio da una “storiella” ha preso spunto l’intervento di Alessandra Gianella.

Gianella: stiamo per schiantarci

“Un uomo - ha esordito la capogruppo PLR - precipita da un palazzo di 50 piani. Mentre cade, per rassicurarsi, si dice: fin qui tutto bene. E continua a ripeterselo. Ma non è la caduta che conta, bensì l’atterraggio imminente. Oggi non è tanto diversa la situazione. Noi siamo quell’uomo, sospesi a un soffio dal suolo e dall’inevitabile impatto”.

“A molti - ha proseguito Gianella -piace giocare sul filo del rasoio. Dove sta la responsabilità? Forse non va più di moda. Il gruppo PLR non è soddisfatto né del preventivo, né dalle misure presentate, né del risultato raggiunto. Dei 52 milioni di competenza del Parlamento, su oltre 4 miliardi di spesa pubblica, ne sono rimasti meno di 30. Bisogna dirlo in modo chiaro: o si trova il modo di risparmiare o bisognerà aumentare le imposte. E questo noi non lo vogliamo”.

Bignasca attacca UDC, PS e Verdi

Poi ci sono stati i pizzicotti, agli avversari ma anche agli alleati. A distribuirli il capogruppo leghista Boris Bignasca, che ha preso di mira PS, Verdi e UDC.

Citiamo: “Dal fronte dell’opposizione non possiamo accettare il sabotaggio degli investimenti necessari al nostro paese. Lo scopo di colpire questo o quel Consigliere di stato al fine di preparare il terreno al proprio candidato è fin troppo ovvio. Insensato bloccare il risanamento delle strade e rimandare altri investimenti importanti con espedienti formali, inaccettabile per noi questo atteggiamento e questa retorica contro gli investimenti. Talmente inaccettabile che in fondo non possiamo credere che queste posizioni siano dovute ad effettiva convinzione, quanto piuttosto forse a calcoli di propaganda elettorale”.

“Non possiamo accettare inoltre - ha proseguito Bignasca - di cedere alle pressioni di quella parte di impiego pubblico fortemente sindacalizzata. Soprattutto se le argomentazioni sono fortemente improntate solo su facile populismo e non su delle soluzioni a favore del paese. Sconcertante e scarsamente elvetico - che PS, Verdi e UDC - pur avendo membri in governo - si siano smarcati fin da subito con rapporti di minoranza, che hanno ben scarse possibilità di consenso. Troppo facile chiedere sussidi infiniti con soldi che non abbiamo o chiedere il risanamento delle finanze senza sporcarsi le mani con i compromessi”.

Un pizzicotto, infine, Bignasca lo ha mollato anche al Govenro: “Il gruppo LEGA non si schiera nemmeno con il Governo, che ha presentato un messaggio sul preventivo debole, senza consenso e che soprattutto non lo ha difeso mediaticamente.  Non accettiamo nemmeno che il Consiglio di stato proponga di tagliare i sussidi RIPAM, prima di aver fatto i compiti all’interno dell’amministrazione. Abolire inoltre la misura del blocco parziale delle sostituzioni è stato un cedimento alle pressioni dei funzionari dirigenti, che invece andrebbero condotti e guidati. Non accettiamo un governo che prima di ascoltare il popolo, viene portato a spasso dai propri funzionari dirigenti. È ora di fare pulizia, non tra i collaboratori che si impegnano, ma tra alcuni funzionari dirigenti”.

Agustoni contro gli allarmisti

Raffinato l’intervento di Maurizio Agustoni, che ha citato Thomas Mann. Il capogruppo del Centro, dopo aver demolito pezzo per pezzo il preventivo, ha comunque voluto spezzare una lancia a favore del Governo: “Bisogna avere l’umiltà di riconoscere che se fossimo stati nei ministri, difficilmente avremmo confezionato un preventivo con un vestito diverso. La Gestione ha avuto le medesime difficoltà a trovare misure compensatorie. Per questo insistiamo su un’analisi esterna della spesa pubblica”. Analisi a cui il Gran Consiglio dovrebbe dare via libera subito dopo l’approvazione del preventivo.

Agustoni ha voluto anche schierarsi contro gli allarmisti: “Mi sembra giusto sottolineare che la situazione dei conti è difficile ma non catastrofica. In passato abbiamo avuto perdite molto superiori. L’eccesso di allarmismo è altrettanto irresponsabile dell’eccesso di ottimismo. Nel secondo caso si rischia di mandare a ramengo le finanze cantonali, nel primo si rischia di peggiorare la qualità di vita delle persone più fragili senza alcuna necessità”.

Quindi, l’appello: "Mettiamo a posto i conti il più in fretta possibile, ma il traguardo di una vita e di una società non può ridursi a far combaciare la colonna delle entrate con quella delle uscite”.

Sirica: "Decreto Morisoli crollato sotto il peso delle bugie"

Fabrizio Sirica ha ribadito con forza la linea del PS: “I tagli di oggi sono figli degli sgravi degli scorsi anni”. E a questo proposito il co-presidente socialista ha tracciato un parallelismo con la situazione finanziaria nella quale si trovava il Cantone nel 2017: “È evidente a cosa servono i tagli: equilibrare le finanze per fare nuovi sgravi fiscali. Sacrifici per tanti, regali per pochi. Un circolo vizioso. Uno schema che si ripete. Il Governo piange lacrime per le casse vuote, si impongono sacrifici a chi ha bisogno e una volta che la situazione è risanata, via a nuovi sgravi”.

Immancabile, l’affondo sul decreto Morisoli: “Oggi è evidente che quell’impostazione di ultra destra, che intende smantellare lo Stato, non è una strada perseguibile. Siamo di fronte a un preventivo che non rispetta quel decreto, è vero e dobbiamo dircelo, semplicemente perché quel decreto è sprofondato sulle stesse bugie che lo reggevano in piedi”.

“Il Ticino - ha concluso Sirica - deve essere un posto in cui vivere, non in cui sopravvivere”.

Morisoli: "Preventivo immorale"

L’invito alla moderazione di Maurizio Agustoni, non ha trovato ascolto in Sergio Morisoli, il più allarmista tra gli allarmisti in materia di finanze pubbliche: “Pareggiare i conti, frenare la spesa, evitare i deficit, mantenere basse le imposte, contenere il debito, non sono verbi e azioni contabili, sono valori morali, principi di giustizia e garanzie di libertà. Quale sarebbe la moralità di uno Stato che si arricchisce sulle spalle dei contribuenti e poi sperpera i soldi senza pudore? Che giustizia sociale c’è quando cittadini, famiglie e imprese devono tirare la cinghia, mentre lo Stato fa il contrario?Di che giustizia si tratta se a prendere sono sempre gli stessi e a pagare sempre gli altri? Il preventivo è l’esempio concreto di questa dinamica immorale, ingiusta e liberticida”.

Durissimo, infine, l’affondo di Morisoli contro il Governo e i partiti di maggioranza, Lega, PLR e Centro:  L’unica responsabilità assunta da chi ha sottoscritto questo Preventivo è quella di salvare i propri consiglieri di stato e i rispettivi partiti; non certo quella di lavorare: per finanze in ordine, per debiti che non vadano sulla prossima generazione, per l’impiego parsimonioso ed economico dei mezzi, per aiutare davvero chi ha bisogno e per tagliare gli sprechi. Il Governo e i suoi partiti non sanno più cosa e come fare per correggere la rotta del disastro finanziario sulla quale si sono messi; il Governo è smarrito, fa tutto quello che la sua burocrazia gli chiede e non fa nulla di quello che vuole il Parlamento e il Popolo”.

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