POLITICA E POTERE
Capitan Vitta, i duelli alla messicana, l'offerta di Sirica e le vignette di Altan
Si è aperto oggi in Gran Consiglio il dibattito sul preventivo 2026. Agustoni: "L'incapacità di trovare una sintesi tra i partiti di Governo, non promette nulla di buono per il futuro"

BELLINZONA - Al di là dell’attesa, della tattica e dei fuochi d’artificio retorici - pochi - si è avuta la percezione di come, mediamente, una maggioranza sostanziosa del Gran Consiglio abbia una gran voglia di archiviare alla svelta il preventivo 2026. Un preventivo di transizione, che sposta poco o nulla, in attesa della vera partita: il messaggio sull’applicazione delle due iniziative sui premi, votate dal popolo il 28 settembre, che il Consiglio di Stato presenterà con l’anno nuovo. Le iniziative, di fatto, sono state già protagoniste del dibattito cominciato questo pomeriggio in Gran Consiglio. 

Apprezzabile - finalmente - la sintesi degli interventi. Matteo Quadranti, capogruppo PLR, autore insieme al collega del Centro Maurizio Agustoni del rapporto di maggioranza: “Approvare questo preventivo è un atto di responsabilità istituzionale, ma non una lettera in bianco, poiché vi sono alcune correzioni al messaggio governativo. Non approvare questo preventivo, comporta più svantaggi che vantaggi”. Sunto brutale, ma in fin dei conti, come detto, messaggio condiviso dai più.

Agustoni, invece, mette il dito nella piaga, fotografando l’impasse politica che attanaglia il Cantone: “Il Consiglio di Stato è composto da cinque persone elette su liste che si chiamavano: PLR, il Centro, PS-Verdi, Lega-UDC. Si tratta di tutti i partiti che costituiscono gruppo in questo gran consiglio. È una verità di La Palice che se il Messaggio sul Preventivo 2026 è stato pubblicato, è perché ha raccolto una maggioranza in seno al Consiglio di Stato. È altrettanto lapalissiano che 2 su 5 non è una maggioranza, per cui, almeno in governo, anche altri partiti, e non solo quelli di centro, hanno condiviso quel documento. Questo sforzo di sintesi del Consiglio di Stato è tuttavia stato immediatamente sconfessato dalle forze politiche che rappresentano il 60% dei suoi membri. La bocciatura più severa, paradossalmente, arriva dai partiti che rappresentano la maggioranza relativa del Consiglio di Stato”.

"È evidente - ha concluso Agustoni - che questa incapacità di trovare delle sintesi non promette nulla di buono neppure per il futuro. È impensabile raggiungere obiettivi di equilibrio nell’ordine delle centinaia di milioni di franchi con approcci puramente ideologici. Bisognerà toccare la spesa sociale, bisognerà toccare la spesa di funzionamento dello Stato e, a malincuore, quale ultima ed extrema ratio, bisognerà verosimilmente rassegnarci toccare anche le entrate”.

Il capogruppo socialista Ivo Durisch, autore del rapporto di minoranza di PS e Verdi, accompagna il suo intervento, oltre che con le inseparabili tabelle, con le vignette di Altan, proiettate in aula. La diagnosi è sempre la stessa: “Non accettiamo che si risani il bilancio, ammalando la società. È inutile dire che mancano i soldi dopo averli regalati ai più benestanti. Non ci sono scuse. La maggioranza di Governo e Parlamento non vogliono rispettare i diritti popolari (le votazioni del 28 settembre, ndr) e si nascondono dietro a un fiume di parole vuote”.

E veniamo al deputato Michele Guerra, autore dell’altro rapporto di minoranza, redatto insieme ai colleghi dell’UDC.” Ascoltatemi bene, la via d’uscita per risanare i conti esiste: servono però coraggio e chiarezza. Oggi suoniamo l’allarme non per volere, ma per dovere. Ogni anno spostiamo il pareggio un po’ più in là, ma la matematica non negozia. Noi facciamo una cosa impopolare, tiriamo il freno d’emergenza”. Freno d’emergenza, ricordiamo, che prevede lo stralcio dal preventivo di tutte le nuove entrate proposte dal Governo e un risanamento da 150 milioni da reperire unicamente sulla spesa, nelle prossime settimane.   

Altri interventi politici, in pillole, proprio per benedire la sintesi registrata oggi in aula. Alessandro Speziali: “Il PLR non chiede al Governo delle magie, chiede proposte di riforma. Le elezioni del 2027 non sono un buon motivo per il Governo per frenare”.

Il co presidente del PS Sirica, invece, tratta in pubblico, a carte scoperte, formulando una proposta chiara a PLR e Centro: il preventivo ci fa schifo, ma se stralciate il taglio sulla RIPAM e la misura sulla non sostituzione del 20% dei partenti dell’amministrazione pubblica, ci asteniamo (e l'astensione socialista potrebbe essere determinante per far passare i conti). Verrà accettata l’offerta?

Il capogruppo UDC Sergio Morisoli, punge invece i partiti di centro: “Da oltre un decennio PLR e Centro fanno prediche, proclami, stracciamenti di vesti, minacce affinché l’anno successivo il Governo faccia qualcosa e presenti un preventivo positivo. Ma ahimè nulla di ciò accade mai. La parola più abusata è responsabilità. PLR e Centro sarebbero più responsabili perché votano un buco da oltre 100 milioni? Perché rinviano sempre alla prossima volta? Non mi addentro sulla responsabilità dei socialisti che è sempre la stessa: prendere qualcosa a qualcuno”.

E veniamo infine alle parole del Consiglio di Stato, per bocca del presidente e del ministro delle finanze. Gobbi: “La logica del duello alla messicana, come ama definirlo Claudio Zali, non giova a nessuno, irrigidisce le posizioni, impoverisce il confronto e rende più difficile individuare soluzioni concrete. Il nostro Cantone ha bisogno invece di dialogo. Solo muovendoci insieme, con senso di responsabilità istituzionale, possiamo agire nell’interesse generale del nostro Cantone”.

Christian Vitta, in versione capitano: "Siamo tutti a bordo della stessa nave. Se non collaboriamo, perdiamo tutti. La responsabilità politica è la rotta, la collaborazione è la bussola. Possiamo avere idee diverse sul viaggio, ma se non lavoriamo insieme per mantenere la nave solida e ben governata, il rischio è di lasciare il Paese alla deriva e alle generazioni future un’imbarcazione danneggiata. Quando si apre una falla, l’acqua non chiede per chi votiamo. Entra e basta. Se la nave fa acqua, affondiamo tutti. A salvare la nave non è un solo marinaio ma l’equipaggio intero. Ognuno di noi può quindi contribuire a mantenere salda la rotta”. 

AELLE

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