Il Consigliere di Stato leghista a tutto campo nello studio de La domenica del Corriere. Ecco le anticipazioni
MELIDE - Norman Gobbi a tutto campo nello studio de La domenica del Corriere. Il presidente del Consiglio di Stato, intervistato da Gianni Righinetti, ha detto la sua sui temi caldi dell'attualità politica. Il Corriere del Ticino ha riportato questa mattina alcuni passaggi chiave dell'intervista che andrà in onda domenica sera alle 19.00 su TeleTicino.
Inevitabile cominciare dall'arrocchino, che sarà al centro della seduta straordinaria del Gran Consiglio in agenda lunedì al Palazzo dei Congressi di Lugano. Una decisione, quella del Governo, che per Gobbi non è affatto caotica, come molti sostengono: "Caos lo dice chi da fuori fomenta e critica ogni mossa o misura del Governo chiamandola caos. E, di fronte a una competenza chiara ed esclusiva dell’Esecutivo, ne vuole parlare in una sessione straordinaria del Parlamento. Questo credo sia il reale caos".
Sempre a proposito di arrocco, Gobbi torna alla genesi dell'iniziativa leghista, rivelando un particolare interessante: "Non si racconta quello che avviene all’interno del Consiglio di Stato. Della questione ne abbiamo anche parlato singolarmente con i colleghi prima di arrivare in seduta, proprio perché c’è un rapporto di rispetto reciproco e anche di confidenza che è necessario".
A metà ottobre due poliziotti della cantonale andranno a processo per il famoso incidente in Leventina, con l'accusa di aver favorito Gobbi. Questo il pensiero del ministro leghista a proposito: "Ci sono due persone che da ormai lungo tempo si trovano in una procedura penale che fortunatamente avrà un suo epilogo, spero, il 15 di ottobre. Quindi potrà essere chiarito quello che deve essere chiarito. L’auspicio è che possano essere sollevati da qualsiasi dubbio".
Infine una battuta sul caso Hospita-Alberti e soprattutto sul rapporto segreto commissionato dai vertici della Lega sulla vicenda, mentre Gobbi era coordinatore del Movimento. La Commissione della Gestione ha recentemente deciso di formare una sottocommissione speciale chiamata a far luce sulla vicenda, a seguito dell'interrogazione presentata dall'MPS. "Una verifica - dice il Consigliere di Stato a proposito del rapporto leghista - era necessaria, c’erano delle voci che andavano verificate. Magari le modalità potevano essere altre, ma fare verifiche, lo ribadisco, era responsabile a tutela della Lega".