POLITICA E POTERE
Il discorso di Gobbi: "Rigore, solidarietà, responsabilità. Avanti con fiducia"
"Il voto di domenica esprime la fatica crescente delle famiglie e delle persone di fronte a premi di assicurazione malattia sempre più pesanti. È un chiaro segnale di malessere e di preoccupazione che non possiamo ignorare"
TIPRESS/GALLI
POLITICA E POTERE

Preventivo 2026 con disavanzo di 97 milioni e mezzo

01 OTTOBRE 2025
POLITICA E POTERE

Preventivo 2026 con disavanzo di 97 milioni e mezzo

01 OTTOBRE 2025

di Norman Gobbi *

Gentili ed egregi rappresentanti dei media, cittadine e cittadini del Canton Ticino. Governare significa prevedere e non prevedere nulla significa andare incontro alla rovina. È con questa citazione di Emile de Girard che oggi presentiamo il Preventivo 2026 dello Stato della Repubblica e Cantone Ticino. È un esercizio che si colloca in un contesto particolarmente delicato tanto sul piano internazionale, quanto su quello nazionale e cantonale. Le tensioni economiche globali, i nuovi dazi statunitensi e la congiuntura incerta incidono anche sul nostro Cantone.

Sul fronte interno siamo confrontati a una dinamica della spesa pubblica che cresce più velocemente delle entrate e a nuove sfide che derivano da decisioni federali e cantonali, anche di carattere popolare. Qualcuno ha posto la domanda – che ci siamo anche noi posti – se avesse senso presentarlo oggi e con questa forma. La risposta è sì. L’incertezza data dalla dimensione del voto di domenica, il cui peso finanziario è pari a quello di un intero Dipartimento o anche di più Dipartimenti, non può compromettere le prestazioni che già oggi lo Stato eroga a favore della cittadinanza. Bloccare un processo che dà le basi finanziarie al Cantone per operare non ha senso e creerebbe ulteriori incomprensioni nella popolazione.

Il Preventivo 2026 prevede un disavanzo d’esercizio di circa 97 milioni di franchi e un disavanzo totale che si attesta a 156 milioni di franchi, con un debito pubblico che a fine anno 2026 potrebbe superare i 2,9 miliardi di franchi. Sono numeri preoccupanti che ci impongono responsabilità, serietà e visione di lungo periodo. Per rispettare il freno ai disavanzi abbiamo integrato nuove misure di riequilibrio per circa 120 milioni di franchi. Sono misure che toccano trasversalmente tutti i settori in uno spirito di equa condivisione degli sforzi e che consentono di mantenere il bilancio entro i limiti imposti dalla nostra Costituzione.

Ma sappiamo bene che i numeri non bastano a raccontare la realtà. Domenica scorsa il popolo ticinese ha approvato a larga maggioranza due iniziative popolari sulle casse malati: quella che fissa un tetto del 10% del reddito disponibile per i premi e quella che prevede un ampliamento delle deduzioni fiscali. È un segnale forte che il Consiglio di Stato rispetta e ascolta con attenzione. Questo voto esprime la fatica crescente delle famiglie e delle persone di fronte a premi di assicurazione malattia sempre più pesanti. È un chiaro segnale di malessere e di preoccupazione che non possiamo ignorare.

La loro entrata in vigore comporterà per il Cantone un onere oggi stimato di circa 350 milioni di franchi all’anno. Si tratta di un impegno enorme, se teniamo già conto dei circa 400 milioni e passa degli attuali sussidi cassa malati. Sommando questi 350 milioni significa quasi la dimensione di due Dipartimenti – penso, per esempio, al Dipartimento dell’Istruzione e del Territorio – quindi un peso importantissimo a livello di spesa pubblica. Un impegno enorme che dovrà essere pianificato con responsabilità e anche con il coinvolgimento di tutte le parti interessate.

E già la settimana prossima incontreremo come Consiglio di Stato i due fronti iniziativisti. Un coinvolgimento che permetterà una traduzione ordinata e sostenibile delle decisioni democratiche. Il messaggio politico e il mandato che viene affidato alla politica è chiaro: ridurre e limitare la pressione dei costi sanitari sulle cittadine e sui cittadini. La sfida è ora quella di conciliare due principi apparentemente contrapposti: da una parte rispondere alle legittime aspettative della popolazione e, dall’altra, garantire la sostenibilità finanziaria attraverso le coperture finanziarie delle due iniziative.

Non sarà un compito facile. Significherà per tutti doversi mettere in gioco fuori dalle trincee ideologiche. Richiederà dialogo, coraggio e senso di responsabilità collettiva. Come Consiglio di Stato, continueremo a difendere gli interessi del Ticino anche a livello federale, sia per ottenere condizioni più eque nella perequazione finanziaria intercantonale, sia per affrontare le riforme sanitarie e fiscali che oggi pesano sui nostri bilanci.

Il Preventivo che oggi vi presentiamo non è un punto di arrivo, ma una tappa di un percorso iniziato da svariati anni e che continuerà anche nei prossimi. Un percorso che potremo affrontare solo con il contributo di tutti: del Governo stesso, del Parlamento, dei Comuni, ma soprattutto delle cittadine e dei cittadini, ai quali siamo chiamati a rendere conto del nostro operato.

Permettetemi di concludere con una convinzione. Il Ticino ha sempre dimostrato resilienza nei momenti difficili. Anche oggi, pur nelle sfide, dobbiamo guardare avanti con fiducia. Il successo dipenderà dalla nostra capacità di unire rigore, solidarietà, responsabilità e attenzione ai bisogni concreti delle persone, tutto per dare stabilità e sicurezza al Ticino e ai ticinesi.

* presidente del Consiglio di Stato

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