POLITICA E POTERE
AITI e Camera di commercio: "Poca sorpresa e tanta preoccupazione"
"Le finanze pubbliche già dissestate necessitano ora di una serie di riforme che non possono più essere procrastinate"
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Il PLR: "Ora riforme vere. E no ad aumenti di imposte"

28 SETTEMBRE 2025
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Plebiscito per le iniziative sui premi: va in scena il "Vaffa Day"

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La presa di posizione dell'Economia ticinese sulle iniziative sui premi

L’economia ticinese – in particolare la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti), l’Associazione industrie ticinesi (AITI) e tutte le associazioni a loro legate – prende atto con poca sorpresa e tanta preoccupazione delle iniziative approvate oggi. Le finanze pubbliche già dissestate necessitano ora di una serie di riforme che non possono più essere procrastinate. L’economia è disponibile ad un dialogo costruttivo ma non potrà accettare aumenti delle imposte palesi o occulti a carico di cittadini e aziende.

I cittadini ticinesi hanno approvato oggi a chiare maggioranze due iniziative con lo scopo di sgravare i cittadini dai premi di cassa malati, da tempo fuori controllo. Purtroppo le soluzioni proposte non interverranno sui costi sanitari, all’origine dei premi in forte crescita. Al contrario, aggraveranno sensibilmente le finanze pubbliche cantonali per oltre 400 milioni di franchi. Alla luce dei 16 consuntivi in perdita registrati dal 2001 e del debito pubblico quasi triplicato negli ultimi 20 anni, Consiglio di Stato e Gran Consiglio si trovano davanti ad una sfida epocale. La giornata odierna determinerà fortemente la politica cantonale dei prossimi anni.

Di fronte a questa situazione non vi è altra via d’uscita che agire con coraggio e in forma concertata per evitare condizioni catastrofiche che graveranno direttamente sulle prossime generazioni. L’economia cantonale unita si opporrà – se necessario attraverso lo strumento del referendum – a qualsiasi aumento di imposta palese o occulto che indebolisca ulteriormente i cittadini e le imprese già confrontate ad una perdita di competitività a causa dei costi crescenti e dei conflitti commerciali in atto. Per il nostro Cantone le decisioni di oggi devono rappresentare un’occasione per affrontare temi da troppo tempo sui banchi della politica.

In particolare è ora necessario:

Trovare un’applicazione delle iniziative approvate – in particolare quella del Partito socialista – il più possibile conciliabile con la grave situazione dei conti pubblici cantonali.
Procedere in tempi brevi ad una revisione profonda e coraggiosa dei compiti e delle prestazioni dello Stato, frenando un aumento di costi che negli ultimi 20 anni sono cresciuti del 75%.
Affrontare, nel limite delle competenze cantonali, riforme nell’ambito della politica sanitaria, su tutte una pianificazione ospedaliera che porti ad una maggior concentrazione e dunque qualità delle prestazioni e al contempo ad un contenimento dei costi e dei premi.
L’economia invita tutte le parti sociali e gli attori legati alla politica cantonale a riportare le finanze pubbliche ad una situazione sostenibile. Attraverso le associazioni di tutti i settori, l’economia ticinese si adopererà per elaborare soluzioni e mira ad un dialogo costruttivo con tutte le parti in causa.

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