BELLINZONA - Problematiche a livello di reperimento di fondi, vista la crisi del mercato pubblicitario, tentativi di limitare la libertà di stampa: non è un periodo semplice per i media e l'Associazione Ticinese dei Giornalisti, in una nota, chiede alla politica di dare una mano. Lo fa con una risoluzione, approvata nella sua assemblea.
"Visto l’aggravarsi della situazione finanziaria dei media in Ticino a causa del calo della pubblicità e dei cambiamenti strutturali intervenuti negli ultimi anni, e al fine di preservare il più possibile il pluralismo della stampa, condizione essenziale di ogni società democratica, sollecita il Gran Consiglio ad approvare la mozione del 17 febbraio 2020 presentata da Lorenzo Jelmini e cofirmatari “Sostegno ai media locali: per un’informazione a km 0” e a proporre, sull’esempio di altri cantoni svizzeri, un pacchetto di aiuti ai media cantonali", si legge. "ATG sollecita altresì la deputazione ticinese alle camere ad appoggiare il nuovo pacchetto di aiuti federali specifico per i piccoli media, attualmente in gestazione".
Dal 2004 non c'è un contratto collettivo che regoli il lavoro dei giornalisti e ATG "chiede agli editori ticinesi di sostenere le trattative in corso in Svizzera tedesca tra le Associazioni
professionali dei giornalisti e Schweizer Medien per l’adozione di un Contratto collettivo di lavoro. Se tali trattative non dovessero avere un esito positivo, una volta approvati gli aiuti cantonali invitiamo gli editori ticinesi ad aprire una trattativa per l’approvazione di un Contratto collettivo di lavoro a livello regionale. Il degrado delle condizioni di lavoro dei giornalisti in Ticino, soprattutto degli indipendenti, rende non più rinviabile l’adozione di un nuovo Contratto collettivo che garantisca la possibilità di vivere dignitosamente con questo mestiere. Da troppo tempo la categoria assiste impotente al calo delle retribuzioni dei freelance, giunte ad un livello tale da rendere impraticabile la professione senza l’assunzione in forma stabile in una redazione".
Preoccupa, anche, la recente modifica del Codice di procedura civile svizzero che potrebbe incidere sulla libertà dei media. "L’ATG si farà promotrice di azioni volte a difendere tale libertà", si conclude la comunicazione.