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Salute e Sanità
11.10.2024 - 17:280
Aggiornamento: 12.10.2024 - 08:36

Dino Cauzza sull’operazione Swiss Medical Network-Centromedico: “I costi non aumenteranno. Anzi…”

Il Ceo del Gruppo ospedaliero privato fuga i dubbi e i timori sollevati dalla politica dopo la notizia dell’acquisizione che darà vita alla seconda regione di cure integrate Rete Sant’Anna

LUGANO - È di ieri la notizia dell’acquisizione da parte di Swiss Medical Network di PDS Medical, che in Ticino gestisce dieci ambulatori con il marchio “Centromedico”. Operazione con la quale il Gruppo ospedaliero privato - proprietario, tra le altre, delle cliniche luganesi Sant’Anna e Ars Medica - intende rafforzare la propria posizione sul territorio gettando le basi per la creazione della sua seconda regione di cure integrate, Rete Sant’Anna.

Critiche, dubbi e timori non si sono fatti attendere. A cominciare dal PS, che tramite la sua copresidente Laura Riget ha immediatamente interpellato il Governo in merito agli effetti che questo progetto avrà sulla pianificazione ospedaliera in Ticino. Anche il deputato dell’MPS Giuseppe Sergi ha espresso perplessità circa la limitazione della libertà dei pazienti, affermando a LaRegione: “Si offre una riduzione di quanto ogni assicurato deve pagare attraverso degli sconti, e in cambio si chiede di rinunciare alla libertà terapeutica”. E, sempre dalle pagine della Regione, il direttore della Divisione salute pubblica del Dss Paolo Bianchi ha espresso il timore che l’acquisizione - seppur logica e sensata nel contesto evolutivo attuale, di sempre maggiore compenetrazione fra attività stazionaria e ambulatoriale -  comporti un ulteriore aumento dei costi sanitari, e dunque dei premi di cassa malati.

Un timore assolutamente infondato, secondo il Ceo di Swiss Medical Network Dino Cauzza, interpellato da Liberatv: “Il nostro obiettivo è proprio quello di ridurre i costi sanitari. L’offerta non aumenterà, in quanto gli ambulatori sono già esistenti. Inoltre, grazie a una miglior coordinazione con conseguente risparmio di risorse del sistema sanitario, l’effetto sarà piuttosto di una diminuzione dei costi”.

Quanto al piano sanitario VIVA – di cui ha parlato il gruppo nel comunicato diffuso ieri – e che si basa su un'assistenza preventiva e completa per la salute degli assicurati, nonché su una stretta coordinazione fra gli attori al servizio dei pazienti, sarà sottoscrivibile in Ticino dal 1° gennaio prossimo. “Attualmente nel Giura bernese VIVA è l’unico prodotto che ha avuto un aumento pari a zero. La mia scommessa è poter annunciare, tra 12 mesi, un rincaro se non nullo, estremamente ridotto anche per il Ticino”, afferma Cauzza. “Già ora – aggiunge il Ceo di Swiss Medical Network  - l’assicurazione VIVA è particolarmente vantaggiosa, in particolare sulla franchigia più bassa. In un’ottica di prevenzione, non ci interessa essere attrattivi sulla franchigia di 2500 franchi; non vogliamo che il paziente, per risparmiare, rinunci a curarsi fino a quando non può farne a meno. Per questo vogliamo essere particolarmente competitivi sulla franchigia di 300 franchi. E aggiungo che attualmente a Lugano, il prodotto VIVA è il secondo più a buon mercato”.

Con l'acquisizione di Centromedico, Swiss Medical Network getta dunque le basi per la creazione della sua seconda regione di cure integrate e continua la sua strategia con l’obiettivo di cambiare il paradigma nel sistema sanitario. Tutti i servizi medici e di prevenzione saranno coordinati dal medico di famiglia e dai responsabili sanitari, come nella rete del Réseau de l'Arc presente nel Giura bernese, dal gennaio 2024. Gli assicurati ticinesi avranno accesso agli stessi servizi VIVA, beneficiando della vicinanza di strutture riconosciute e delle loro competenze multidisciplinari.

 

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