A nostro avviso, questa prima ipotesi, non sarà così facilmente percorribile considerato il temperamento di Paolo Beltraminelli. In particolare per l'agonismo da competizione, impiantato nel carattere del ministro dalla sua nota passione sportiva. Un tratto caratteriale che, se da un lato, può portarlo a sovvertire i pronostici (come quando sconfisse il favorito Giovanni Jelmini nella corsa al Consiglio di Stato), dall'altro può annebbiare la capacità di giudizio sulla scelta più difficile che ogni politico prima o poi si trova a dover compiere: sapere scegliere quando è il momento di andarsene senza essere cacciato dagli elettori. Che è sempre il modo peggiore di salutare la compagnia, soprattutto quando si ricopre una carica di prestigio.