Gli antichi greci, a cui dobbiamo molto (se non tutto) per l’impalcatura che ha reso l’Occidente una delle civiltà più straordinarie della storia dell’umanità, conoscevano il peccato della hybris. Nell’accezione legata alla tragedia, poi ampiamente ripresa nella cultura cristiana, si intende la colpa per l’uomo che vuole immischiarsi, o addirittura manipolare o sostituirsi, alla leggi degli Dei, cioè alla natura. Un reato talmente grave che nella mitologia provocava l’entrata in azione della dea Nemesi, la vendetta, che interveniva compensando con il male (ma anche con il bene) la violazione o il torto subito. Per riportare equilibrio e armonia nei meccanismi primordiali che regolano l’universo.