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21.11.2018 - 10:350
Aggiornamento: 23:31

Christian Vitta sulla 'rivolta dei Comuni': "Non è con le prove di forza ma col dialogo che si risolvono i problemi"

Il consigliere di Stato interviene nell'acceso dibattito sull'iniziativa "Per Comuni forti"

di ChristianVitta *


In queste settimane si è tornati a parlare dei rapporti fra Cantone e Comuni. Una parte di quest’ultimi ha avanzato l’ipotesi di sostenere un’iniziativa legislativa volta a decurtare il contributo che viene oggi versato al Cantone. Questo contributo risale ad un accordo che Cantone e Comuni avevano siglato nel 2013 e che è stato oggetto di aggiornamenti negli anni successivi a seguito di cambiamenti nel frattempo intervenuti.


In questi anni è pure stato avviato, sotto la conduzione del Dipartimento delle Istituzioni, il progetto Ticino 2020 che ha quale obiettivo di rivedere i compiti e i flussi fra i due livelli istituzionali con l’obiettivo di semplificare e rendere più efficace l’azione dell’ente pubblico e questo nell’interesse dei cittadini.


Quanto avvenuto in queste ultime settimane è un segnale di un certo disagio che trova verosimilmente la sua origine nelle elevate attese che erano state poste nel progetto Ticino 2020. Un progetto ambizioso che richiede però tempo per essere ultimato: per raggiungere delle soluzioni che siano condivise da tutti gli attori è infatti necessaria un’azione di mediazione e di convergenza.


La mia sensazione è che il dialogo fra le parti sia venuto meno, ciò che ha portato ad incomprensioni e tensioni. Non è però attraverso delle prove di forza che possono essere risolti i problemi che rimangono oggi sul tavolo. Quel che occorre è un approccio costruttivo e una visione lungimirante. In questo senso è importante che Cantone e Comuni tornino, nelle sedi opportune, a dialogare e a confrontarsi in un’ottica positiva e proficua. La volontà di voler procedere in questa direzione, espressa più volte pubblicamente da ambo le parti, non manca.


Anche le premesse per consolidare il progetto Ticino 2020 sono favorevoli: da un lato il Cantone registra un miglioramento della situazione finanziaria, dall’altra anche gli stessi Comuni, presi nel loro insieme, stanno registrando risultati finanziari positivi che hanno permesso ad alcuni di essi di annunciare in queste settimane una riduzione del loro moltiplicatore d’imposta. Questa tendenza positiva delle finanze pubbliche è da un lato generata dalla congiuntura favorevole e dall’altra rafforzata grazie a scelte fatte a livello cantonale che hanno portato benefici finanziari sia al Cantone che ai Comuni.


Partendo da questa situazione positiva e consapevoli delle importanti sfide che si presenteranno nei prossimi mesi, penso ad esempio alla riforma fiscale 2017 promossa a livello federale, è importante sviluppare un approccio che miri a portare avanti soluzioni condivise a beneficio di tutto il nostro territorio, attraverso una capacità di dialogo e di ascolto accresciuta. Il Cantone ha già avuto modo di dare un segnale in questa direzione, garantendo la propria disponibilità a condividere con i Comuni le maggiori risorse che proverranno da Berna nell’ambito della riforma fiscale (si stima un ordine di grandezza di circa 10 milioni di franchi che il Cantone potrebbe versare ai Comuni). Questa disponibilità è già stata segnalata all’Associazione dei Comuni ticinesi.


Accanto ai flussi finanziari è però importante anche soffermarsi a valutare il ruolo che il Comune dovrà avere in futuro, affinché lo stesso possa essere valorizzato al meglio. A mio giudizio il ruolo del Comune non dovrà infatti limitarsi a quello di un semplice sportello, ma deve poter assumere un ruolo più da protagonista sviluppando delle proprie azioni autonome, in particolare attraverso delle chiare scelte politiche a livello comunale.


Questo richiede da un lato un’assunzione di responsabilità da parte degli amministratori comunali e, dall’altro, una volontà e un’apertura a delegare compiti da parte dell’autorità cantonale. Se Cantone e Comuni non saranno in grado di consolidare questo equilibrio significherà che il processo di aggregazione in corso e sostenuto finanziariamente in maniera importante dal Cantone non avrà raggiunto uno dei suoi obiettivi, quello di favorire una maggiore autonomia comunale.


Il mio auspicio è che si possa presto riannodare il dialogo e che, nell’interesse dell’intero Cantone Ticino e dei suoi cittadini, possano essere trovate soluzioni equilibrate, che sappiano valorizzare l’importante ruolo dei Comuni unito a quello indispensabile del Cantone, al quale sono sempre di più demandati servizi e prestazioni.

* direttore Dipartimento finanze ed economia

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