*Di Stefano Piazza
Da quasi un mese non si fa altro che discutere di Coronavirus, di contagi e di misure da adottare. Naturalmente i social network sono diventati la cassa di risonanza preferita da chiunque voglia esprimersi sul tema. Come accade dopo un terremoto momento nel quale si materializzano scienziati, vulcanologi, geologi ed esperti di calamità naturali che ci spiegano cause ed effetti oltre a indicare subito di chi sono le colpe, la nuova forma influenzale proveniente dalla Cina ci sta facendo scoprire una moltitudine di esperti in malattie infettive, virologi, ricercatori e come per incanto, giornalisti investigativi. Sono tutti impegnati 24h a svelare al mondo cosa sia il Coronavirus, come si trasmette ed in particolare ci spiegano il complotto mondiale orchestrato dalla Cina, dagli americani e perché no dalle case farmaceutiche, che “non ci dicono la verità”.
Tra loro anche alle nostre latitudini si stanno distinguendo alcune personalità politiche ed anche esponenti del mondo sanitario che invece di tacere e affidarsi alla professionalità e alle competenze di coloro che sono delegati ad aiutarci, adombrano tutta una serie di sospetti sul comportamento delle nostre autorità ed evocano tutta una serie di scenari catastrofici con l’intento di procurarsi qualche momento di visibilità.
In Italia si assiste da giorni ad uno spettacolo indecente, medici fino ad ora credibili e seri che pubblicano in queste ore un libro che guarda caso parla dei virus che attaccano altri medici ( ma che poi si scusano), Presidenti di Regione che attaccano il governo che poi risponde per le rime, giornalisti che diffondo balle e complotti, un “tutti contro tutti” che avvilisce le stesse istituzioni e lo Stato in un cortocircuito che non puo’ che lasciare senza parole i cittadini. Cosi’ spiega l’isteria collettiva che spinge la gente a prendere d’assalto i supermercati e a lasciarsi andare ad altre reazioni assurde. Per tornare alle istituzioni Svizzere ed in particolare a quelle del Canton Ticino, c’è da essere orgogliosi nel poter contare su personalità politiche come quelle del presidente del Governo Christian Vitta, del consigliere di Stato Raffaele De Rosa e possiamo dirci fortunati ad avere come medico cantonale il dott. Giorgio Merlani. Tre uomini con il senso dello Stato dai quali c’è molto da imparare.
*Articolo da Confessioni elvetiche