SECONDO ME
Ciò che si vede e ciò che non si vede
Sergio Morisoli: "In Ticino abbiamo già oltre 2 miliardi di debiti, ma soprattutto è a rischio la responsabilità intergenerazionale. La generazione che nasce quest'anno rischia di dover restituire 500 milioni entro il 2038"

di Sergio Morisoli*

Sto seguendo con attenzione l'evolversi della situazione. Per ora tra indennità di
disoccupazione parziale, crediti alle aziende, fidejussioni, indennità a indipendenti giriamo attorno ai 1500 mio (1,5 mia) distribuiti in Ticino. Mancano tutti i milioni del Cantone che partiti, Governo e gruppi di lavoro stanno preparando per il "rilancio": potrebbero essere alcune centinaia di milioni. La Confederazione si appresta a varare un piano nazionale di 57 miliardi. Una tempesta di soldi, che se non mirati e limitati non darà da bere all'economia ticinese ma l'affogherà. Stiamo a vedere, non mi sono ancora fatto un'idea precisa. 

Per il momento non ho ancora capito a chi gioca a fare Hoover e chi gioca a fare Roosevelt. Rispettivamente il 31. e il 32 Presidente degli USA dal 1929 al 1945. Registi di una sciagura economica, la grande Depressione (doveva durare 2 anni è durata 11), e incapaci di evitare la 2. guerra mondiale. Grazie al loro interventismo tanto illimitato quanto inefficace; hanno poi tracciato purtroppo una via irreversibile, anche con il nome sexy di New Deal, che i Governi di mezzo mondo hanno imitato e continuano ancora oggi aseguire. 

Speriamo che, almeno da noi, a nessuno venga la tentazione di imitarli, nemmeno in miniatura! Nelle crisi occorre anche il coraggio di dire NO, quando le invenzioni di misure sussidiate e a pioggia sembrano un’asta pubblica messa in piedi dai politici coi soldi degli altri. A pagare saranno sempre gli stessi. Le casse cantonali avranno probabilmente già un deficit quest’anno e l’anno prossimo tra i 150 e i 200 mio, se la Confederazione dovesse poi trattenersi anche gli utili della BNS, come paventato-ipotizzato, per i prossimi 25 anni, perderemmo in Ticino altri 870 milioni, milioni da farsi prestare e poi ammortizzare alle banche. 

In Ticino abbiamo già oltre 2 miliardi di debiti, ma soprattutto è a rischio la responsabilità intergenerazionale. Di questi 2 miliardi, oltre 500 milioni dovrà restituirli a partire dal 2038 (!), senza saperlo, la generazione che nasce quest’anno! Se gli accolliamo anche la voragine di aiuti o presunti aiuti Covid, oltre la ripresa economica andremo a penalizzare quella generazione che è precaria, smarrita sul mercato del lavoro, che farà moltissima fatica a prevedere e programmare il suo futuro, che dovrà vivere di nomadismo esistenziale e lavorativo, e sulla quale peserà anche l’onere di garantire l’AVS e la pensione a tutti noi che li carichiamo di questi debiti. I tassi di interesse bassi del momento non sono una buona scusa per i debiti da restituire fra 15-20 anni; soprattutto perché non saranno come gli ultimi 15-20 anni. 

Per queste e altre ragioni non solo di ordine finanziario ma di sana economia, è importante porre alcune regole del gioco prima di iniziare a spendere. La prima condizione affinché il lavoro di rilancio sia davvero tale e non un esercizio sommatorio di provvedimenti aleatori, è che si abbia il coraggio di: “cambiare ciò che si può, ma di mantenere ciò che non si deve
cambiare”. 

Questa selezione, è un esercizio molto difficile, ma implica essere bene in chiaro su cosa vorremo per il futuro del Ticino. Questa domanda entra in scena prima del previsto, e forse in modo brutale, attraverso il Covid 19; ma da tempo era nell’aria indipendentemente dalla pandemia. In quest’ordine di ragionamento, oltra a dire cosa e come il rilancio deve essere strutturato, dobbiamo fermamente dire, e questa è la seconda condizione, quali sono i 5 check points che il programma di rilancio non deve assolutamente dimenticare. 

Primo. Che la selezione economica del mercato non deve essere interrotta con misure anestetiche, di accanimento terapeutico e addirittura contro produttive al rilancio; evitiamo di tenere in vita attività decotte e ditte stracotte, e di premiare gli incapaci.

Secondo. Che la rete sociale svizzera sui 3 livelli istituzionali, va usata correttamente e difesa da stravolgimenti e invenzioni ridondanti o diversive. Idee quale il reddito di residenza o affini sarebbero anche in forme minori deleteri per preservare un sano humus sociale fatto di diritti e doveri, responsabilità e libertà. 

Terzo. Che gli aiuti finanziari/sussidi/investimenti devono essere devoluti alla trasformazione
strutturale e non sprecati per motivi congiunturali o di distribuzione a pioggia. 

Quarto. Che l’equilibrio finanziario va tenuto sotto controllo, i debiti di oggi sono le imposte di domani (peso sulla prossima generazione e peso sulle aziende). 

Quinto. Che i progetti e le iniziative vanno promossi ma selezionati, quelli giusti, corretti, utili e necessari per rilanciare il Ticino; non quelli perché c’è il Coronavirus.

Per finire teniamo sempre a mente l’insegnamento dell’economista Frédéric Bastiat (1801-1850): quando si interviene in economia occorre tener conto di ciò che si vede, ma soprattutto di ciò che non si vede.

*presidente onorario di AreaLiberale

Resta connesso con Liberatv.ch: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
Potrebbe interessarti anche

POLITICA E POTERE

"Il saccheggio del mercato del lavoro: siamo al disastro": Sergio Morisoli lancia l'allarme e suona la sveglia

SECONDO ME

Sergio Morisoli: "Discorso all’America (e all’Occidente)"

SECONDO ME

Biden presidente, Morisoli: "Ha perso chi sa cosa l’America vorrebbe"

SECONDO ME

Sergio Morisoli: "Reinventare il capitalismo: oltre la domanda e l’offerta"

POLITICA E POTERE

Morisoli lancia la sfida: "25 anni fa le 101 misure, perchè nessuno ne progetta di nuove?"

OLTRE L'ECONOMIA

Una strategia di rilancio economico per il Ticino post Coronavirus

In Vetrina

LETTURE

“Terra ticinese” porta il Mendrisiotto in prima pagina

11 NOVEMBRE 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

Vigezzina-Centovalli, nuova flotta al completo e ottobre da record

10 NOVEMBRE 2025
PANE E VINO

'Quattromani' di solidarietà... Filippo Colombo padrino dell'annata 2023, 10'000 franchi a Soccorso d'Inverno

08 NOVEMBRE 2025
EVENTI, CULTURA, TERRITORIO

Hotel Belvedere Locarno: dove business, ospitalità e benessere si incontrano

07 NOVEMBRE 2025
PANE E VINO

Al via la 9ª rassegna: 50 ristoranti e oltre 100 piatti dedicati al Pioradoro

01 NOVEMBRE 2025
PANE E VINO

Un Natale dal sapore autentico: i Cesti Regalo del Caseificio del Gottardo

30 OTTOBRE 2025
LiberaTV+

POLITICA E POTERE

Caso Hospita, ecco i nuovi elementi

11 NOVEMBRE 2025
ANALISI

Il Parlamento e il processo alla Lega

12 NOVEMBRE 2025
ENIGMA

Putin gioca alla roulette russa?

26 OTTOBRE 2025